martedì 13 novembre 2018

Trump a tutto business


Trump dispettoso anche a Parigi, alla commemorazione della vittoria, specie con Macron e con Merkel, non è una novità, per quanto sgradevole. Lo era stato con Merkel, che si era recata a Washington a salutarlo dopo l’elezione, con Macron più volte, al G 7 di Taormina, e in ogni occasione. Per un motivo che peraltro lui dichiara: “Non pagano abbastanza. Non per la difesa, che invece gli Stati Uniti pagano per loro”.
Il fatto c’è, e l’argomento di Trump è indiscutibile. L’Europa non paga le sue quote di spese per il mantenimento in efficienza dello spiegamento militare Nato. Mentre pretende di fare una difesa tutta sua. Con un piede nella Nato, cioè, senza pagare, e con un piede fuori, dove spendere molto. E questo dice la limitatezza europea, dei suoi attuali leader.
Dai dispetti Trump esenta esemplarmente l’Italia, e anche questo si spiega. Non per il comune populismo, come si pretende: esentava l’Italia, con elogi, anche con i governi Pd. L’Italia sarà in crisi economica e politica, ma fa fede ai suoi impegni atlantici, in armamenti (l’F.35) e in spiegamento di forze, ed è sempre tra i “volenterosi” all’appello di Washington. Un caso esemplare di lettura o accettazione di un’alleanza.
Il problema Trump è che dà rilievo solo al fatto economico nelle relazioni esterne. Confermando la primissima impressione che questo sito aveva avuto della sua presidenza: denunciare tutti gli accordi in essere, sul clima, col Nord America, con la Ue, con la Cina, con l’Iran, per spuntare condizioni migliori. Lo dichiara anche, da dealmaker, quale è stato e si vuole. Quanto pagano gli Stati Uniti e quanto ricevono, questo il suo criterio di politica estera.
Con l’Europa il problema potrebbe essere duplice. Mentre con Canada e Messico, con la Cina, e con l’Iran, è impegnato e attivo, con l’Europa Trump sembra, più che esigente, distratto. E questo non si sa se è un bene o un male. Anche perché Trump, benché personaggio anomalo, si inserisce in una dinamica di lungo periodo ben americana – già Obama, per quanto beneducato, era distratto. 

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