Adesso è il caso dell’Italia –
come lo fu nel 2011, e negli anni successivi. Ma la cosa è irregolare a
prescindere dall’Italia. E anzi, se ci fosse veramente un diritto in Europa,
illegale, come pratica. Che i responsabili europei delle Finanze e della moneta
critichino un paese in interviste e conferenze stampa, per di più a cascata
interminabile. Se ci fosse ancora un diritto, sarebbe un delitto di lesa
maestà: i commissari Ue e i responsabili della moneta non sono politicanti in
lotta, ma istituzioni. E debbono operare nelle forme istituzionali.
In passato si sono distinti in
questo esercizio il ministro delle Finanze tedesco e il presidente della
Bundesbank. Che hanno rovinato l’Italia e altri paesi – hanno contribuito alla
rovina - con dichiarazioni quasi quotidiane. Hanno così affossato ogni disegno
egemonico della Germania, se a Berlino si coltivava: non c’è egemonia nella prevaricazione.
Ma questo non conta, se non per dire la mancanza di giudizio.
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