Proteggere il risparmio, dopo avere
avallato la mascalzonata del bail-in nella
versione Bce? Una regola illegale – alla Corte Costituzionale verrebbe rigettata.
Avallata dalla Banca d'Italia, che pure sapeva e sa di che si tratta. Ignari risparmiatori,
truffati dalle banche, sono equiparati ai gestori truffaldini. Con le
obbligazioni spazzatura. Con almeno due aumenti miliardari di capitale Monte
dei paschi finiti a fondo perduto, avallati da autorevoli banche promotrici e
dal Tesoro.
“Tutelare il risparmio”? Il presidente
della Repubblica non perde occasione per ricordarlo – è nella costituzione – ma
solo per un gioco politico: per spingere il governo verso Bruxelles. Il presidente
della Repubblica potrebbe però fare pure qualcosa, sempre a nessun costo. Non
ha poteri sulle banche ma sì sulle autorità di controllo, la Banca d’Italia e l’Ivass,
sulle banche e le assicurazioni – la bancassicurazione è una furfanteria, al meglio un monte di incompetenze.
Il presidente del consiglio Conte, Carneade
della politica, acquistò immediato spessore tra i due rocamboleschi incarichi
per la formazione del governo occupandosi dei risparmiatori truffati dalle
banche: la prima cosa che fece, subito dopo il primo incarico, fu di ascoltarli.
La novità, la discontinuità, eccetera. Poi, una volta a palazzo Chigi, se ne è
dimenticato.
Conte se ne è dimenticato, i suoi vice
non l’hanno mai considerato. Né a Salvini né a Di Maio, agli “animali politici”,
il risparmio interessa, il risparmiatore non fa massa al voto, le banche contano
di più. Con il consolidamento del governo è anzi tornata fuori la saggezza del “parlar
male delle banche è troppo facile”.
Non c’è difesa in realtà per il
risparmio in Italia, paese che fino a qualche anno fa aveva il record mondiale
del risparmio, insieme col Giappone, un comportamento considerato virtuoso. La
stampa d’informazione economica è fatta dalle banche d’affari, cioè dai “topi
nel formaggio” delle fregature. Le Autorità di controllo sono dalla parte delle
controllate – si scambiano anche il personale. I Tribunali sono inavvicinabili –
a Milano si valuta che non convenga fare causa per meno di 200 mila euro, per meno
va tutto in spese e parcelle, oltre al tempo perso, anni.
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