Apollo L’apollineo di Nietzsche era
uno degli dei più truci. Matò per divertimento, con sua sorella Atena, i Niobidi.
Fece spellare Marsia, che era un amico. Non c’è efferatezza che non lo veda
protagonista. Anche nelle lettere, in Omero, in Eschilo. Però, ispirava i poeti,
con la lira. Il poeta è uno truce?
Bachtin – Una delle “non storie”
(“non vite”) che ossessionano lo scrittore protagonista di “La stanza chiusa”
(“Trilogia di New York”) di Paul Auster è dell’autore celebrato (postumo) di “Rabelais
e la cultura popolare”, epistemologo, reinterprete di Dostoevskij. Che durante
l’invasione tedesca della Russia si fuma il manoscritto di uno studio sul
romanzo tedesco che gli aveva preso anni, “la sola copia” dello studio. “A una a
una, prese le pagine del suo manoscritto e usò la carta per rollarsi le
sigarette, ogni giorno fumandosi un po’ di più del libro, finché non fu finito”.
Negli anni dell’invasione gli fu anche
rifiutato l’insegnamento a Mosca. Dopo la condanna a nove anni di esilio duro
in Siberia.
Hawthorne – “Probabilmente il primo
vero scrittore americano” – Paul Auster, “Trilogia di New York”, p.175. Dopo la
laurea a .., torna a casa dalla mamma a Salem e non si fa più vedere per dodici
anni. Per dodici anni sta chiuso in camera a scrivere, senza mai uscirne e senza
vedere nessuno.
Heidegger – Rinvia irresistibile a
HD, Humpty-Dumpty, l’uovo di “Alice nel paese delle meraviglie” che Paul Auster
dice “l’essenza dell’uomo”, la sua ontologia. Quello che può dire di sé, con Auster: “Esistiamo,
ma non abbiano ancora raggiunto la forma che è il nostro destino. Siamo puro
potenziale, un esempio del non-ancora-giunto”. Benché “creatura della Caduta” -
questo Heidegger avrebbe disapprovato: HD “è caduto dal suo muro e nessuno
potrà più rimetterli insieme”. Però, riecco Heidegger, “questo è il dovere di
noi esseri umani, di rimettere l’uovo insieme di nuovo”. Una sintesi migliorata
dall’uovo di Colombo, insiste l’uomo decaduto (“gettato” direbbe Heidegger) di
Auster: affettato quanto basta per stare in piedi, che sempre cerca, e trova
senza sapere – “cercava il paradiso e scoprì il Nuovo Mondo”.
Leopardi
– Schopenhauer legge Leopardi nel 1858. Assumendolo come un fratello in pessimismo, nei “Supplementi” al IV libro del
“Mondo”: “Nessuno ha trattato così a fondo e
così esaurientemente questo tema”, il pessimismo, “come, ai giorni nostri,
Leopardi…. Il suo tema è ovunque la beffa e la miseria dell’esistenza”. Nello
stesso anno curiosamente l’accostamento tra Schopenhauer e Leopardi era operato
da De Sanctis nel famoso saggio-dialogo “Schopenhauer e Leopardi (Dialogo tra
A. e D.)”. Facendo però una distinzione tra i due. A favore del “pessimismo
eroico” di Leopardi, esistenziale, e contro quello di Schopenhauer, giudicato
rinunciatario, eticamente e politicamente. Entrambi contro il progresso, ma
Leopardi, si direbbe oggi, da sinistra.
Ruoli – Per “Gravity”, il film di
Cuarόn che ha preso tutti gli Osar 2014, eccetto quelli per gli attori, erano stati contattati una dozzina di grandi nomi per
il ruolo principale femminile che poi è andato a Sandra Bullock – per un
compenso di 20 più 50 milioni di dollari (il 15 per cento delle entrate da
distribuzione): Angelina Jolie, Marion Cotillard, Scarlett Johansson, Natalie
Portman (scritturata, poi declinò il ruolo), Black Lively (id.), Naomi Watts, Sienna
Miller, Rachel Weisz, Abbie Cornish, Carey Mulligan, Rebecca Hall, Olivia
Wilde.
Per il protagonista maschile, che infine
sarà George Clooney, era stato scritturato Robert Downey jr, che poi rifiutò.
Dopo di lui e prima di Clooney erano stati contattati una decina di attori di
nome: Harrison Ford, John Travolta, Bruce Willis, Russell Crowe, Kevin Costner,
Denzel Washington,Tom Cruise, Tom Hanks, Daniel Craig.
Scrivere
– “Scrivere è una forma minore di danza”, Paul Auster, “Diario d’inverno”.
Dalla “scuola di scrittura” allo
“storione familire” (memoir, selfie) è tutta in Heidegger, “Note V”, 1948
ca, p. 638: “La consegna del linguaggio alla scrittura da scrittori.
“Il modo della scrittura da scrittori
nell’epoca della tecnica.
“La scrittura da scrittori e la
sceneggiatura da film. La scrittura da scrittori e la radio (oggi si direbbe la
tv, n.d.r.).
“La distruzione del linguaggio in quanto
medio tra il visto e l’udito.
“L’ultimo atto della desertificazione.
“Il romanzo nel passaggio verso la
compilazione di reportage.
“Il reportage non è una descrizione di uno
stato di cose, bensì l’allestimento dell’opinione pubblica sul binario che si
vuole”.
Tedeschi – Da dove scaturisce la
calamità nella storia dei tedeschi?”, si chiede Heidegger nel “quaderno nero” “Note
I”, p. 41. Ma non dà la risposta.
Umorismo – “Una
fioritura silenziosa della libertà”, il severo Heidegger si diverte per una
volta in poche righe dei suoi fitti quaderni neri, “Note I-IV”, p. 243. C’è chi
ne manca, “allora è un povero babbeo”. Però, questo caso può essere
dell’“umorismo vero”: “Può anche significare che l’umorismo non si mostra
immediatamente”, che “resta trattenuto nell’atteggiamento del pensiero”.
È una
riflessione occasionale, sperduta - indotta dal fratello amatissimo Fritz, noto barzellettiere in paese? Ma il filosofo mostra di saperne di più,
sulla qualità dell’umorismo, e sul rapporto dell’umorista stesso con
l’umorismo, col suo bisogno di fare umorismo: “Forse questo buon umore, quello
inappariscente, è il solo genuino. Laddove l’umorismo si fa chiassoso, si
tradisce facilmente come scappatoia e velamento di una profonda insicurezza”,
cui magari il soggetto pensa di “essere sfuggito”. Mentre, al contrario,
“l’umorismo invisibile non va affatto a parare nell’insicuro e nel forzato
perché è una fioritura silenziosa della libertà. Per questo resta raro. Ancora
più raramente esso viene riconosciuto”.
L’appunto
termina con l’usuale rapporto tra umorismo e malinconia: “Che l’umorismo possa
essere lo stesso di una sana malinconia sarà comprensibile solo a pochi uomini.
L’umorista, generalmente, ha in misura minima buon umore”.
letterautore@antiit.eu
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