Alle elezioni di midterm il
confronto con Trump non ha pagato: i non condizionali sono stati solo 9 su
224 deputati democratici eletti. Che hanno strappato la maggioranza alla Camera
dei Rappresentanti ma solo con politiche moderate, a danno di repubblicani
moderati anti-Trump. La rincorsa politica non si fa più sulle estreme, sul
presupposto che Trump fosse il prodotto di un voto estremista, militante, ma
con la rincorsa al voto moderato.
Nancy Pelosi, che dovrebbe
guidare come speaker la Camera dei Rappresentanti, è una dichiarata avvocata di un Parlamento non conflittuale con
la presidenza. Il suo probabile contraltare al Senato è della stessa opinione, il
senatore repubblicano Mitch McCollen. La partita politica si deciderà in campagna
elettorale fra diciotto mesi.
Pelosi ha anche dichiarato, a nome del partito
Democratico, che “l’impeachment di Trump non è in agenda”. Si spiega forse così la
relativa inerzia del tribunale special di Robert Mueller, il Procuratore del
“Russiagate” che ha anche poteri giudiziari. A due anni e mezzo ormai dai fatti
che dovrebbe giudicare.
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