Non eccezionale, una sfida comune
a Grisham come a Ellroy e altri scrittori americani di noir, di oggi e di ieri: l’intelligence
in America non ha mai avuto buona stampa. Eccetto oggi, che non vi ha
nessun titolo. Si legge perciò con curiosità raddoppiata oggi che l’America
buona usa contro Trump i cattivi della tradizione, la Cia e l’Fbi, nel momento
e nell’occasione in cui le due agenzie dimostrano a ogni evidenza tutta la loro
incapacità, se Trump e i suoi elettori sono telecomandati da Putin. Uno
scandalo peraltro che si sa montato per scacciare quello vero, che la Cia, la
Nsa e le altre agenzie Usa controllavano e controllano elettronicamente tutti i
politici, americani e non, fin nel gabinetto di decenza.
La conferma che la vecchia diffidenza
era giusta: la Cia vuole eliminare un cittadino americano. Cosa che non può
fare, la legge lo proibisce. Allora lo nasconde in Italia con una nuova
identità, cioè lo mette nel mirino di chi altro gli voglia male – il cittadino
americano trattava loschi affari. L’Fbi dà la caccia allo stesso uomo, ma in
odio alla Cia.
Un racconto molto alla Graham
Greene, di destini sommessi e sommersi - benché al centro degli affari del
mondo. E di grande onestà intellettuale. Con le novità di cui veniamno a sapere
oggi. Che ci sono hacker che penetrano e commerciano i segreti più segreti. Che
c’è anche la Cina nel Grande Gioco, spietata dietro il sorriso, e invasiva. Che
il potere residenziale di grazia si vende – il racconto è del 2005, quando era
aperto lo scandalo, poi insabbiato, da Bush jr. e da Obama, delle grazie decise
da Clinton all’ultimo giorno di presidenza. I sauditi già, come sempre, spendono molto a Washington. C’è già anche una donna a capo della
Cia. Col mondo sordo delle squadre d’azione, cioè di killer, dei servizi
segreti, dalla Cia al Mossad ai cinesi – il mondo che oggi sembra affascinare e
dominare l’opinione.
Uno dei romanzi italiani di
Grisham. Questo tra Treviso e Bologna. Col solito contorno scolastico per il
pubblico turistico, di opere d’arte e culinarie. Ma, miracolo, senza un solo errore di
compitazione nelle migliaia di parole italiane interpolate nell’originale. Oltre
che, altro miracolo, senza fare, come è l’uso americano, una stranezza degli
usi non americani – che sembra poco ma è eccezionale nella letteratura Usa odierna.
John Grisham, Il broker, Oscar, pp. 350 € 12
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