Chirac, saldamente alla presidenza dal 1995, non rigetta il lodo Mitterrand.
Ma insiste, da europeista, perché l’Italia firmi subito il trattato per la
Costituzione Europea, che la Convenzione Europea aveva redatto. La firma
italiana voleva come forma di pressione indiretta sull’opinione francese, che
si manifestava sempre più contraria – l’anno dopo, nel 2004, un referendum in
Francia avrebbe mandato a picco il progetto di Costituzione.
È l’incontro in cui Berlusconi fa proprio il progetto di alta velocità
Tav. Ma lega questo impegno, e la firma immediata del Trattato costituzionale, all’estradizione
degli ex terroristi condannati in Italia. Chirac nicchia, ma un incontro è
organizzato tra i ministri della Giustizia dei due paesi l’11 settembre dello
stesso anno.
L’incontro non avrà sviluppi, Chirac non cede. Ma non su Battisti. Che a
un certo punto, il 22 agosto 2004, lasciò la Francia er il Brasile. O perché insospettito
dal mancato rilascio del passaporto benché
da tempo naturalizzato francese. Oppure perché, si disse, consigliato dalle
stesse autorità francesi.
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