Andrew Cuomo, che ha vinto di misura
le primarie Democratiche per la riconferma a governatore dello Stato di New
York, ha fatto sua per prima cosa la proposta della concorrente Cynthia Nixon:
la legalizzazione della marijuana. Si combatte e si vince un’elezione con la
marijuana.
Non per altro, ha detto Cuomo,
legalizzerà la marijuana ma per eliminare una discriminazione: “Le leggi contro
la marijuana hanno disproporzionatamente riguardato gli afroamericani e altri
gruppi minoritari”. Lo farà non per i benefici di una ricchissima lobby ma per la
giustizia sociale.
“Quando si considera lo stretto
margine con cui Trump ha vinto in Michigan e Wisconsin, e la scarsa partecipazione
al voto delle minoranze nei due Stati, il tentativo russo di allontanare dal
voto può essere stato decisivo”, è il commento dello stratega delle due
campagne vincenti di Obama, David Axelrod. Un po’ di paternalista
condiscendenza da parte dello stratega bianco. “La partecipazione al voto dei
neri è declinata nel 2016 per la prima volta in venti anni”, aggiunge, ma
riservandosi prudente: “È impossibile
dire che questo è il risultato della campagna russa”. Perché lo stratega lo sa: l’astensione è l’effetto di
retribuzioni in calo, diseguaglianze moltiplicate, e ovunque brutalità
poliziesche impunite. Ma Obama è un’icona e questo non si può dire.
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