sabato 12 gennaio 2019

Derrida marinista

Una guida per spiegare Derrida, che lo lascia, anzi lo mostra, incomprensibile. Inattaccabile, sfuggente. Lui per primo “indecidibile”: il decostruzionismo parte da se stesso. A volte (di)scorrevole, anche simpatico, “fulminante”, ma a nessun costrutto. Della filosofia come del marinismo, o concettualismo – o come le “preziose” di un secolo dopo in Francia: una costruzione che tanto più si apprezza quanto più si assottiglia, inconcludente, che parte o approda sempre a un concettino o agudeza, ornandolo di metafore continuate e altre figure retoriche. Appassionanti, forse, per un perito filologo, ma a nessun esito. Non di verità, se non che non c’è verità. Un po’ divertente, decostruire è divertente, ma poi non appassionante.  
Un gran lavoro: decostruire (involontariamente?) Derrida è, sembra, esercizio facile, ma Collins ha filo da torcere.
Mayblin, il fumettista, è invece da ammirare: quanta inventiva, la parte illustrata del volumetto, un paio di centinaia buone di immagini, sono un capolavoro, di avvicinamento se non di spiegazione, un tour de force spettacolare.
Questo “Derrida” fa parte della serie “A Graphic Guide”, ideata a Londra da Richard  Appignanesi.
Jeff Collins-Bill Mayblin, Introducing Derrida, Icon Books, pp. 176, ill. € 7

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