Un’occasione mancata, per una
sceneggiatura erratica, goliardica, specie con la figura principale di Camilla,
Carolina Crescentini, ipocondriaca psicopatica. Ma che soggetto, specie che
novità per il rassegnato pubblico del made in Italy: un giallo grottesco.
Un’organizzazione terroristica
vegana, al soldo di un guru. Contrastata da un colonnello dei Carabinieri da Comma
22 – questo era ancora da vedere, in Rai poi. Con molti attori al giusto
limite, Bruschetta, Pesce, Assisi, Mario Cassini, Marco Cassini. Con un lieto
fine pieno di sorprese a cascata.
In due o tre punti, per
eccesso di Camilla-Crescentini, uno si dimentica di ridere. Ma che colpo di
genio.
Fabrizio Costa, Non ho niente da perdere
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