mercoledì 16 gennaio 2019

Il comico senza senso del ridicolo


Un comico senza senso del ridicolo? Il sospetto su Grillo diventa certezza. Il giorno dopo essere stato deriso a Oxford, dai giovani della scuola parlamentare di quella università che l’avevano invitato, incuriositi dal-comico-che-rinnova-la-politica, fa criticare dai suoi sottopancia la Rai, la sua Rai, per “vilipendio delle istituzioni”. Nemmeno Andreotti era arrivato a tanto.
Il corpo del delitto è una trasmissione solo geniale di Rai 1, una commedia musicale intitolata “La Compagnia del Cigno”, girata attorno al conservatorio di Milano, con attori non professionisti tratti dai conservatori italiani, tutti bravi. Una serie anche promozionale: c’è da giurare che l’anno venturo le iscrizioni ai conservatori raddoppieranno e triplicheranno. Ma, come per ogni altra cosa di successo, Grillo vuole appropriarsene e lo fa alla Grillo, dispettoso: mobilitando i pentastellati dei conservatori che già si vedono onorevoli e ministri, a 15 mila al mese, e ben cinque parlamentari che i 15 mila già se li godono, che si vede non hanno altro da fare, per dire l’ottima serie “una rappresentazione distorta delle istituzioni musicali italiane”. Senza senza del ridicolo.
Che Grillo non ce l’abbia era già evidente nella incursione a Oxford. Ha deluso, e non se n’è accorto nemmeno – non si chiede il perché. Ma non sarà più lo stesso Grillo, strafottente: un settantenne deriso dai ventenni, un comico preso in giro, sono cose che traumatizzano. Verrebbe da compiangerlo, non avesse trapiantato la tante male piante, o nullità, al governo.

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