martedì 15 gennaio 2019

Il reale irrompe nel giallo – al Nomentano

Un caso scorretto. Irrispettoso, di tutte le regole del giallo – ma non della suspense. Il colpevole non c’è. Cioè c’è, ma non viene scoperto: c’è una “soluzione” (che ovviamente bisogna leggere). Non viene nemmeno cercato, se non con i tempi della burocrazia. L’inquirente – doppio, due ispettori amiconi, giovani come vuole la qualifica – soprattutto si diverte: fuma, beve, corteggia, fa l’amore.
Una sherlockholmesiana al rovescio. Understated, non dichiarata e anzi quasi partecipe, a maggior forza e gioia dellironia, una robusta parodia del giallo. La cosa, è noto, non ha funzionato, neanche nel caso migliore, i vari tentativi di John Dickson Carr sotto i vari pseudonimi, Carter Dickson, eccetera. Patrizia Licata ci riesce perché non lo dice - non lo dichiara - e quasi incidentalmente. Con la semplice rappresentazione dellordinario. Della gente e le situazioni comuni, quali fuori dalla letteratura non facciamo che incontrare - nonché viverci dentro, per quanto eroici ci rappresentiamo.
Per l’autrice un racconto ad handicap. Una sfida al genere: come smontarlo rimontandolo. Riuscita. Se gli indizi non portano a nulla, le testimonianze, gli interrogatori, gli appostamenti, i cellulari (mancano le intercettazioni…), la storia prende consistenza con la normalità. Che sarà la grande scoperta. Il quartiere familiare Trieste-Nomentano. Le ragazze: la liceale diciassettenne casinara, la ventenne che si cerca gli uomini, quella che lo fa, a tempo perso, per soldi. La birra. Le pasticche. Il fumo. Il bar equivoco. La bisca “clandestina”. La prostituzione d’alto bordo. Il matrimonio indissolubile.  Su una rete maschile, di compagni, amici, innamorati, partner, di una note, di un gioco, ispettori di polizia, evanescente.
Un racconto del mondo giovane, vergine all’apparato pedagogico di una o due generazioni fa, di genitori, maestri, amici. Incerto, indeciso, letargico. Di un’autrice che riequilibra il rapporto maschio\femmina nella narrazione. Senza rivincite: giovani ancora ai quarant’anni, cioè che non sanno ancora cosa faranno nella vita, gli uomini non sono violenti, nemmeno traditori, sono superficiali – come tutto.
Il giallo si vuole atteggiato. È un genere legato a criteri. Questo è allora il giallo del reale. In evidenza - come il primo giallo della storia del giallo, la lettere in evidenza di Poe che nessuno vedeva.
Patrizia Licata, Un caso irrisolto, Laurum, pp. 292 € 16

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