Un
grottesco sul potere: come i brutti e stupidi comandano, qui al femminile. Ma non si ride. Con
masturbazioni, fredde. E misoginia – il vecchio tema delle
gelosie di donne, che il filone lgbt privilegia: Olivia Colman, Rachel Weisz,
Emma Stone fanno a gara a farsi disprezzare. Saranno Oscar, essendo già beniamine
di tutte le critiche e i festival, ma
come da un paio d’anni avviene, che si privilegiano i brutti, sporchi e cattivi.
I
personaggi storici – è un film storico – invece sono di rilievo. La regina
Anna, al centro della “Gloriosa Rivoluzione” contro suo padre, il re Giacomo
II, e la persecuzione dei cattolici. È la prima regina di Gran Bretagna,
essendo riuscita a unire la Scozia all’Inghilterra. Legata ai Marlborough
perché questi l’avevano protetta quando suo fratello Gugliemo, erede del padre
Giacomo, deposto, l’aveva allontanata dalla corte e privata dei beni. Sarah
Churchill, sposa di John Churchill duca di Marlborough, qui ridotta a Dominante
della regina, con stivali e frustino, era patrona e istitutrice dei Whigs, i
progressisti (avrebbe approvato il pronipote Winston Churchill, a capo dei
Tories?), al centro della politica a Londra fino alla morte a oltre ottant’anni.
Vittima di Swift subito dopo morta come un’intrigante, ma per motivi politici,
contro i Whigs - lo stesso farà Winston Churchill nel suo monumentale “Marlborough,
his life and times”… Horace Walpole la dice cosi avara da evitare di mettere il
puntino sulle “i”. Thackeray se ne servirà nella “Storia di Henry Osmond”. Perfino
Abigail, la cugina di Sarah Churchill cattivissima, calcolatrice,
avvelenatrice, ha una personalità. Cugina povera, presa per compassione a
servizio da Sarah, e da questa fatta poi cameriera della regina, era comunque
cugina del capo dei Tories, Robert Harley. Non è necessario saperlo. Ma,
sapendolo, la parodia diventa insopportabile – se è una parodia e non un
semplice film antifemminista.
Il film
è basato sulla biografia di Ophelia Field, una specialista di Economia dello Sviluppo
alla London School of Eonommics, che attraverso la duchessa di Marlborough si è
appassionata alla storia inglese del Sei-Settecento, alla fine degli Stuart. In
“The Queen’s Favourite: Sarah Churchill duchess of Marlborough” ha raccolto
tutti i materiali disponibili, per lo più gossip,
in 600 dense pagine. Dopo il film, a fine 2018, lo ha ripubblicato parzialmente
riscritto.
Yorgos
Lanthimos, La favorita
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