sabato 12 gennaio 2019

Le Mani Pulite di Riina


Il 13 gennaio 2002 si poteva scrivere:
“Mentana lega («Terra») involontariamente le stragi di Riina, 1992-1993, con Mani pulite. È più che un’ipotesi di romanzo: un mentecatto quale Riina, elevato a rango di capo dei capi, che si ritiene protetto dai comunisti, e trucida uno per uno i bersagli che gli solleva Leoluca Orlando. Il giudice avventizio Di Pietro, una carriera in Polizia che i biografi segnalano come caccia alle questurine, e che solo pochi mesi prima non scioperava, contro il sindacato dei magistrati, che singles out” gli avversari da abbattere: non la corruzione, gli avversari uno per uno, roba di sicura origine confidenziale, di servizi segreti. Per ottenere cosa? L’impunità, sia per i comunisti sia per i militari fedifraghi, golpisti o paramafiosi.
Non c’è bisogno d complotto. La congiura è nei fatti: Riina che attacca il governo che lo perseguita segnala a Milano, e alla Svizzera-Liechtenstein, che il governo è attaccabile. Oppure: Riina sa, alla maniera obliqua come va la scienza dei mafiosi, che il governo è sotto tiro – perché lo dice il suo referente Orlando in tv, ma non solo.”

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