Liberi di scegliere sono i figli
minori di genitori latitanti o condannati per mafia, che il giudice Roberto Di
Bella, dal 2011 presidente a Reggio Calabria del Tribunale dei minori, sceglie
da qualche tempo di far vivere fino alla maturità lontani dall’ambiente familiare,
in case famiglia o altri alloggi, invece che in casa di correzione. Una
strategia di protezione invece che di punizione, che a giudizio del giudice
funziona. Non è stato semplice, poiché bisognerebbe prima togliere la patria
potestà anche ia genitori non condannati o incriminati. Ma Di Bella c’è
riuscito: a oggi una quarantina di ragazzi avrebbero evitato il percorso
obbligato criminale.
Un film didascalico,
drammatizzato il giusto. Che dà ragione al giudice Di Bella indirettamente, se
tra Reggio Calabria e Messina si trovano ambiti e soluzioni non pertinenti alle
mafie - alle quali la vulgata reduce le due città e i loro contorni. In un
vivere tranquillo, perfino gioioso. A
conferma che l’ambiente può essere risolutivo in senso buono. Con un
solo errore: un mafioso brutto con moglie e figli intelligenti e belli, e casa
aperta sul mare, invece che blindata e videosorvegliata, e arredata con gusto?
Giacomo Campiotti, Liberi di scegliere, Rai 1
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