mercoledì 23 gennaio 2019

Liberare i figli dai padri mafiosi

Liberi di scegliere sono i figli minori di genitori latitanti o condannati per mafia, che il giudice Roberto Di Bella, dal 2011 presidente a Reggio Calabria del Tribunale dei minori, sceglie da qualche tempo di far vivere fino alla maturità lontani dall’ambiente familiare, in case famiglia o altri alloggi, invece che in casa di correzione. Una strategia di protezione invece che di punizione, che a giudizio del giudice funziona. Non è stato semplice, poiché bisognerebbe prima togliere la patria potestà anche ia genitori non condannati o incriminati. Ma Di Bella c’è riuscito: a oggi una quarantina di ragazzi avrebbero evitato il percorso obbligato criminale.
Un film didascalico, drammatizzato il giusto. Che dà ragione al giudice Di Bella indirettamente, se tra Reggio Calabria e Messina si trovano ambiti e soluzioni non pertinenti alle mafie - alle quali la vulgata reduce le due città e i loro contorni. In un vivere tranquillo, perfino gioioso. A  conferma che l’ambiente può essere risolutivo in senso buono. Con un solo errore: un mafioso brutto con moglie e figli intelligenti e belli, e casa aperta sul mare, invece che blindata e videosorvegliata, e arredata con gusto?
Giacomo Campiotti, Liberi di scegliere, Rai 1

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