Speciale
Rai con vecchi spezzoni di Grillo in tv, che nessuno vede. Il flop più flop della
storia. Di cui però il direttore di rete che l’ha voluto, Carlo Freccero, si
vanta. Questo Freccero è uno che ha fatto carriera come anti-berlusconiano, e
quindi portato dal Pd. Ora in quota Grillo: quindi non è cambiato nulla.
Freccero
è anche un direttore tv che non ne ha mai azzeccata una, eccetto che quando
lavorava per Berlusconi.
“I
trafficanti” di esseri umani “gestiscono un grosso giro d’affari”, spiega lo
storico Niall Ferguson a Fubini sul “Corriere della sera”, “e cercheranno
sempre di passare. Cercano persino di far passare la Manica ai migranti
d’inverno, incredibilmente pericoloso”. Non l’avremmo mai saputo dai giornali, il
giornalismo è solo “Sea Watch”..
Sul “Mattino”
Cristiana Mangani riferisce di riserve della Corte dei conti europea sulle
attività “umanitarie”: “Il business Ong, l’accusa dei giudici
Ue: miliardi di sovvenzioni senza trasparenza”. Perché le Ong, oltre che di
donazioni liberali, vivono di fondi europei, 11,3 miliardi per il quadriennio
2014-2017. Non rendicontato, o rendicontato artificiosamente. Inoltre non si sa
come gli appalti vengono aggiudicati, poiché se ne occupano le Nazioni Unite,
che non d anno spiegazioni. L’unico dato certo è che il 45 per cento delle risorse
va in retribuzioni interne alle stesse Ong.
Sembrerebbe una notizia, ma la dà
solo “Il Mattino” – e “Il Messaggero”, stessa famiglia editoriale.
Pomeriggio
di botti come bombe – bombe carta – incendi, falò, a palazzo Vidoni e in corso
Rinascimento, davanti al Senato, al centro di Roma, accanto a piazza Navona,
per la protesta degli Ncc, i noleggiatori, contro il decreto Semplificazione che
si sta preparando e ne limita la proliferazione. Ma per “Il Messaggero” non è successo
niente: sul giornale della capitale, che pure ha otto pagine di cronaca
cittadina, non se ne parla. C’è il partito anche degli Ncc?
Quota
cento è stata subito coperta dai dipendenti pubblici. Non vedono l’ora di
scappare, anche che loro, anche a costo di rimettersi buona parte della
liquidazione. Anzi, proprio loro che non avrebbero nulla da temere nei cinque o
sei anni che gli rimangono per la pensione piena, a 67 anni. Non ne possono più
neanche loro della Funzione Pubblica: un martirio per tutti.
La Danimarca
costruisce una barriera lungo la frontiera con la Germania. La costruisce per
tenere fuori i cinghiali tedeschi. Contro le malattie dei cinghiali tedeschi. Al
Nord si pensa sempre bene.
L’auto
elettrica inquina più del gasolio di ultima generazione, spiega Alberto
Bombassei a Paolo Brico sul “Sole 24 Ore”, ma gli italiani dovranno finanziarla
con l’ecobonus deciso dal governo – ben settemila euro a veicolo. Nn solo inquina,
ma mette fuori mercato un terzo dell’occcupazione metalmenica legata
all’automobile.
Il bail-in per le banche mina la fiducia e
crea instabilità, più di quella che dovrebbe risolvere. Lo sanno tutti, e ora
anche la Banca d’Italia se ne dice scontenta. Ne è conferma, aggiunge, che in Europa
tutti ne sono scontenti, e fanno di tutto per evitarlo. Ma dov’era la Banca d’Italia
e gli altri europei, quando loro stessi lo hanno varato, il bestiale bail-in? Sembra una commedia, ma quanti
lutti – perché non è vero che il bail-in
non è stato applicato.
Negli Stati
Uniti, dice sempre la Banca d’Italia, sono state risolte 500 crisi bancarie
senza un centesimo pagato dai risparmiatori. Con l’amministrazione controllata o
straordinaria, e l’uscita ordinata dal mercato. Semplice. In Europa no perché
ci ddevono guadagnare gli avvoloti? Delle banche d’affari e degli esattori
degli Npl, i crediti incagliati? Sembra delinquenziale e probabilmente loè ,
non bisogna pensare i banchieri centrali stupidi.
Ma non è bastata,
si lavora ancora al peggio. A “risoluzioni” forzate, caso per caso –
l’approccio che chiamano “atomistico”. Per evitare il contagio, dicono: non
rimettere la banca in bonis, ma far
soffrire risparmiatori, azionisti e obbligazionisti, gli stakeholder, quelli che in qualche modo le sono legati. È pure vero
che non c’è limite al peggio, ma chi è questa Europa che ci governa per
fregarci?
Il
problema maggiore in questa fase delle industrie tedesche e italiane è la
scarsezza di manodopera qualificata, secondo i sondaggi europei. Si vede che la
disoccupazione giovanile nasce dalla scarsa voglia di lavorare – fatta la tara
delle lauree facili e inutili, scienza della comunicazione o scienza della
formazione.
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