giovedì 31 gennaio 2019

Perché il papa predica a vuoto

Farsi belli: gli immigrati servono a questo. Contro Salvini. Ma solo a questo?
È la fine del Pd, e dei media: apparire in tv con un messaggio di bontà. Anche della chiesa, che invece sa di che si tratta?
Si ascolta il papa Francesco, tanto buono, e cascano le braccia. Anche lui fa finta di nulla, come i belli-e-buoni delle tv: contro il razzismo, certo, per il dovere di accoglienza, perché no. Ma, poi, come può agitare il razzismo il vescovo di Roma, dove i grandi fabbricati industriali dismessi, Pantanella, Mira Lanza, Alitalia, e i tanti altri, o la piazza centrale del quartiere di San Lorenzo, o dei suoi tanti edifici abbandonati, immiseriscono di abusi e violenze grandi quartieri abitativi? Il razzismo si segnala semmai per non esserci, forse il papa ci vede male.
È del business dell’immigrazione che si tratta, mafioso. Violento, invasivo: crimine organizzato. Dell’elemosina, della prostituzione, della droga, del commercio dei falsi. Organizzato su base etnico-religiosa, contro l’Europa. A spese degli africani, portati alla morte a migliaia - senza scrupoli, come già alla tratta degli schiavi.

L’immigrazione non ha mai suscitato preclusioni, nei quasi cinquant’anni in cui si è fatta in Italia di massa, fino a costituire un buon decimo della popolazione. C’erano operai africani in Piemonte, in fabbrica, regolarizzati, trent'anni fa. Molti nordafricani erano già imprenditori –nelle lavorazioni pesanti, è vero: la concia a Arzignano, le fonderie. È da due generazioni che molte attività agropecuarie si fanno con gli immigrati, senza nessun razzismo nelle campagne.

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