giovedì 31 gennaio 2019

Un po’ di verità sull’immigrazione


Alla fine l’unico che ci capisce è Conte, il presidente del consiglio per caso, avvocato di suo, non di prima fascia: sa dov’è l’Africa, di cosa ha bisogno, e di come bisogna regolare e garantire le immigrazioni.
Nessun’altro vede quello che tutti vedono – eccetto l’innominabile Salvini. Le mafie dell’immigrazione, alla partenza, nei trasbordi, negli impieghi in Italia. Nessuno vede le masse di minori che scompaiono dopo l’approdo, per ricongiungimenti familiari a cui gli africani hanno se hanno un’occupazione, per quanto mal retribuita, e un’abitazione ma che i governi europei non vogliono – idiozia? Nessuno vede la masse di giovani irregimentati nelle città come mendicanti, a orario, con cellulare, cioè controllati da un racket. Dopo quello degli ambulanti di merci contraffatte. E dopo la famosa stagione delle ragazze da prostituire, che arrivavano, loro perfino legalmente, con visto di entrata e biglietto aereo.
Ci vogliono accordi con i paesi africani. Bisogna investire in Africa – la Cina lo fa copiosamente, è più intelligente? Bisogna introdurre l’Africa nella globalizzazione, consentirle di vendere, dopo avere prodotto. Bisogna dare visti d’ingresso a chi vuole emigrare, e ha una qualche capacità da offrire, anche le sole braccia.

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