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domenica 10 febbraio 2019

Giustizia a Napoli

Il Procuratore Capo di Napoli per sette anni, dal 2004 al 2011, celebra i suoi fasti, col giornalista Nico Pirozzi (“Francesca e il Cavaliere”): ha arrestato quattro grandi camorristi superlatitanti, Antonio Iovine, Michele Zagaria, Michele e Salvatore Russo, e coordinato le inchieste più “scottanti”. Non risparmiando le critiche al “ceto politico”, latitante anch’esso e “autoreferenziale”. Ma come tutti, tutti i giudici che scrivono meravigliano: come possono essere cosi, autoreferenziali.
Con gli arresti Lepore vanta alcune inchieste fasulle – molto napoletane, appariscenti: la Juventus, la P4, le troie di Berlusconi. E l’emergenza rifiuti, dove lui si distinse per l’inattività – l’emergenza fu sanata dai camion dell’esercito mandati da Berlusconi, e dall’inceneritore di Acerra, costruito da Berlusconi. Non ricorda invece di avere rimosso il capo del Mobile Pisani, accusandolo di collusione con la camorra, che poi ha passato indenne tutti i gradi di giudizio. Un minuto, evidentemente, fatto di cronaca, di cui però questo sito poteva scrivere l’8 dicembre 2011, sotto il titolo “Chi tocca i camorristi muore”:

La cattura del superricercato Zagaria è coordinata da Vittorio Pisani ma non si dice. Non si deve dire. Perché Pisani l’anno scorso, appena catturò l’altro superricercato Iovine, fu dimesso da capo della Mobile a Napoli e allontanato dalla città, su iniziativa della Procura di Lepore, dalla giudice Maria Vittoria Foschini. Che l’accusarono di avere troppi contatti coi camorristi. Infatti, come si sa, i capi della camorra si catturano con lo Spirito Santo.
““Se (Pisani) è estraneo, come dice, alle accuse, lo proverà davanti a un giudice terzo”, disse Lepore  dopo averlo allontanato, cioè condannato. Le prove contro Pisani sono le dichiarazioni di un camorrista “mezzo” pentito, uno dei Russo. Lepore soave è corroborante: testimonia che nulla è impossibile nella vita, nessuna ambizione.
“Un romanziere supporrebbe che i giudici hanno allontanato in fretta Pisani perché non catturasse anche il compare di Iovine, Zagaria. I due avevano organizzato e capitanavano la camorra di “Gomorra”. Della quale i Russo un po’ sono affiliati e un po’ concorrenti. Ma Lepore su questo non ci lascia sperare molto, purtroppo? E la giudice Foschini appartiene alla nobiltà napoletana. Magari lo hanno fatto a questo scopo ma non lo sanno.
“C’è da dire che non era la prima volta, un anno e mezzo fa, che i giudici avvertivano Pisani, era la terza. Ma Pisani imperterrito ha continuato ad arrestare i camorristi. Un po’ se l’è cercata - chi tocca i camorristi muore?”

Giovandomenico Lepore-Nico Pirozzi, Chiamatela pure giustizia (se vi pare), CentoAutori, pp. 157 €9,90


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