Alcune
incontrano il gusto del traduttore, Gilberto Forti – “Il marchese di Sade e
Jean Genet\ godono di gran credito oggidì,\ ma poiché la tortura e la
nequizia\ non sono i suoi tipi di
delizia,\ lui le sue copie le ha tolte di lì”. Altrimenti sciatto.
Amore
e ironia, che tanta parte hanno nella poesia e la vita di Auden, vi si
distillano – “la preghiera di uno stoico”. La mestizia piana - in traduzione
nostra. “Riflessa dallo specchio del bancone\ all’ora della colazione,\ una fila
di facce urbane,\ muta di mezza età, in attesa\ di una morte che non sia la
sua”. L’osservazione, solitaria: “Da wasp viaggiando\ nella metro, si chiede perché\
tutte le facce\ aristocratiche vede di negri”. Con professioni di poetica
semplice. “Benedette siano tutte le leggi metriche che vietano risposte
automatiche\ ci costringono alla riflessione, liberano\ dalle pastoie dell’io”.
Soprattutto no al Surrealismo: “La più sfrenata\ delle poesie anch’essa\ deve,
come la prosa, avere un punto fermo nel solido buon senso”.
W.H.A
uden, Shorts, Adelphi, pp. 109 € 9
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