mercoledì 6 febbraio 2019

Lo splendido isolamento americano


Never had it so good, mai stati così bene avrebbe potuto dire l’orrido Trump, alla McMillan, nel suo contestato Messaggio dell’Unione. Non lo ha detto, perché non è lo stupido che si dice, ma ne elencato gli elementi. Occupazione, reddito e risparmi in continua elevata crescita, e le “stupide guerre”, care e ferali, in chiusura.
Un messaggio da “America sola” più che da America First. Seppure in un isolazionismo splendido. Ma non è detto.
Il concetto di America sola si rafforza col Muro al confine col Messico, che Trump “comunque” farà. Ma per lui è quasi un obbligo, completare un Muro già costruito. In attesa di definire un nuova politica dell’immigrazione. Quella selvaggia dal Centro America è infatti stata già affrontata dai suoi predecessori Obama, Bush jr e Clinton, col Muro. Che è costruito per 1.126 km (sui 3.150 km di confine col Messico), Trump deve solo completarlo, per 350 km.
Sugli altri fronti, la Cina, sfidata sul piano commerciale, negozia su tutte le richieste ultimative di Trump: importazioni, dumping sociale, scambio tecnologico. Le guerre che Trump chiude sono le guerre perse, in Afghanistan e in Siria, ma ha accresciuto di molto il bilancio militare. Sui missili, la reazione di Putin alla denuncia del trattato del 1987 solo ne conferma la motivazione: Mosca aveva sviluppato nuovi missili, se ora li mette in chiaro.

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