Lezione
di calcio, velocità, tecnica, potenza, dei ragazzi dell’Ajax ai campioni del
Real Madrid. Che l’arbitro conduce comunque alla vittoria, tra intimidazioni e
dinieghi. Senza grandi strategie, un gioco facile, come un fatto normale. Anche
i ragazzi dell’Ajax, rassegnati. Che c’entra il calcio?
Ma il problema in Champions non è l’impunità del greve Sergio Ramos, il problema sono gli arbitri, che
dagli ottavi in poi devono o vogliono far vincere i madridisti, per la
terza stagione di seguito. È solo questione di soldi? Di castelli in Spagna?
C’è a Mediaset sport un giornalista antijuventino, Pistocchi. Che ha contribuito non poco al flop della pay-tv di Mediaset – il cui pezzo forte era la Champions League, e il telecronista della Champions, cioè della Juventus nei tre anni delll’esclusiva Mediaset, era Pistocchi. Pistocchi ogni giorno fa un tweet contro la Juventus. Che viene rilanciato dai siti juventini. La rete è un circolo chiuso.
Tornato
eleggibile, Berlusconi si meraviglie sulla sua tv: “Solo 5-6 italiani su cento
mi votano alle elezioni”. E inveisce contro Di Maio. Dimenticando di averlo
fatto crescere fio a vincere le elezioni, col regalo dei sindaci di Roma e Torino
– mentre regalava Milano a Sala. E poi la regione Lazio, dove fece di tutto per
non far eleggere Parisi – come già aveva fatto a Milano contro Sala. Un piccolo
Crono che ha divorato i suoi figli nei cinque anni di ineleggibilità – nessuno
in sua assenza.
Le giurie
“tecniche” di Sanremo ribaltano il voto popolare e incoronano Mahmood,
ripescato a questo fine da Sanremo Giovani. Di “tecnici” tutti reduci e orfani
del compromesso: Dandini, Ozpetek, Severgnini, Raznovich, Bastianich, Claudia
Pandolfi, Elena Sofia Ricci, Mauro Pagani. . Che non sapevano come dare una scoppola
al governo,e hanno votato per un giovane milanese con nome arabo, scritto
all’inglese. Però, giurie nominate dalla
Rai gialloverde. Gentiloni, o Renzi, o Letta, avrebbero nominato una giuria di
tecnici gialloverde?
La sala
stampa di Sanremo dileggia “il Volo”, con buhh, pernacchie, risate, e si
entusiasma per Mahmood. I giornalisti in Italia si ritengono protagonisti, non testimoni.
Al tempo dell’Avvocato Agnelli si emozionavano alla conferenza stampa per il
bilancio e alla fine applaudivano grati, come a una corte.
Lo schieramento
per Sanremo 2019 indica anche che i giornalisti sono, se non tutti in gran parte,
“politicamente corretti”, dei “belli-e-buoni” della società civile. Forse per
questo nessuno se li fila più.
“La
Repubblica” fa molto Sanremo ma sorvola sul dettaglio delle giurie “tecniche”–
dice solo che la platea protesta. Strano che il giornale di Scalfari insegni
l’ipocrisia. O no, il giornale di Scalfari era in realtà del compromesso, e ne
segue il tramonto. .
“Sono donna e sposata: palese conflitto
d’interessi”, è la vignetta di Altan sul “L’Espresso”. È vero che le donne rinunciano
all’altra metà del cielo – le donne in Italia. Per non parlare della
procreazione.
“Non indosserò più abiti o accessori
firmati da Prada o da Gucci”, è l’impegno solenne del regista Spike Lee, “fino
a quando non assumeranno stilisti neri”.
Un ventisettenne indiano cita in giudizio
i genitori, entrambi avvocati, per averlo emesso al mondo senza il suo
consenso. Che battaglie!
Cacciato Mourinho, preso un allenatore
senza “tituli”, il Manchester United non fa che vincere, undici partite di fila,
e il fallito Pogba non fa che segnare, ben otto gol e molti assist. Il calcio
degli allenatori è in effetti sempre deprimente.
Tor Bella Monaca è a Roma la periferia
“esemplare”: il prototipo del “degrado delle periferie”, e delle “signora mia”
che sono il vero partito della sindaca Raggi. Mentre ha le torri infauste degli
anni 1970 risanate, una bella chiesa dell’architetto Spadolini, e un teatro,
prima diretto da Placido, ora da Benvenuti. Che a gennaio ha venduto settemila
biglietti. Ma lamentarsi è meglio, avendo tutto.
Mesi
e paginate a sensazione di Woodcock, il giudice napoletano in Harley Davidson,
che scopriva le magagne del padre di Renzi a Napoli. Poi Woodcock viene incriminato
per violazione dei diritti della difesa, e niente. Bisognerebbe incriminare i
cronisti giudiziari e i loro direttori: la libertà di calunnia non esiste, è un
aggressione. Perché di calunnia deliberata si tratta, se l’incriminazione di un
giudice non fa notizia.
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