giovedì 14 febbraio 2019

Ombre - 451

“Troppi spinelli danneggiano il cervello”, denuncia il nuovo supplemento salutista di “Repubblica”: “Uno studio condotto su consumatori cronici under 30 dimostra che l’uso prolungato modifica l’ippocampo: piano piano si restringe”. Cioè si fuma il cervello, come si sapeva. Ma ciò non deflette dal fumo libero. E solo questione di soldi – mercati, promozione, pubblicità? O di cervello già fumato?

L’annunciato Verdelli non è ancora arrivato che già “la Repubblica” assume i toni del giornale e non del partito fazioso - confusionario. Mario Calabresi non aveva l’età, ma non c’è nulla di più pernicioso del settarismo di chi immagina di essere Pci, vestale di non si sa quale ortodossia. O il settarismo non muore.

Lezione di calcio, velocità, tecnica, potenza, dei ragazzi dell’Ajax ai campioni del Real Madrid. Che l’arbitro conduce comunque alla vittoria, tra intimidazioni e dinieghi. Senza grandi strategie, un gioco facile, come un fatto normale. Anche i ragazzi dell’Ajax, rassegnati. Che c’entra il calcio?

Ma il problema in Champions non è l’impunità del greve Sergio Ramos, il problema sono gli arbitri, che dagli ottavi in poi devono o vogliono far vincere i madridisti, per la terza stagione di seguito. È solo questione di soldi? Di castelli in Spagna?

C’è a Mediaset sport un giornalista antijuventino, Pistocchi. Che ha contribuito non poco al flop della pay-tv di Mediaset – il cui pezzo forte era la Champions League, e il telecronista della Champions, cioè della Juventus nei tre anni delll’esclusiva Mediaset, era Pistocchi. Pistocchi ogni giorno fa un tweet contro la Juventus. Che viene rilanciato dai siti juventini. La rete è un circolo chiuso.

Tornato eleggibile, Berlusconi si meraviglie sulla sua tv: “Solo 5-6 italiani su cento mi votano alle elezioni”. E inveisce contro Di Maio. Dimenticando di averlo fatto crescere fio a vincere le elezioni, col regalo dei sindaci di Roma e Torino – mentre regalava Milano a Sala. E poi la regione Lazio, dove fece di tutto per non far eleggere Parisi – come già aveva fatto a Milano contro Sala. Un piccolo Crono che ha divorato i suoi figli nei cinque anni di ineleggibilità – nessuno in sua assenza.

Le giurie “tecniche” di Sanremo ribaltano il voto popolare e incoronano Mahmood, ripescato a questo fine da Sanremo Giovani. Di “tecnici” tutti reduci e orfani del compromesso: Dandini, Ozpetek, Severgnini, Raznovich, Bastianich, Claudia Pandolfi, Elena Sofia Ricci, Mauro Pagani. . Che non sapevano come dare una scoppola al governo,e hanno votato per un giovane milanese con nome arabo, scritto all’inglese.  Però, giurie nominate dalla Rai gialloverde. Gentiloni, o Renzi, o Letta, avrebbero nominato una giuria di tecnici gialloverde?

La sala stampa di Sanremo dileggia “il Volo”, con buhh, pernacchie, risate, e si entusiasma per Mahmood. I giornalisti in Italia si ritengono protagonisti, non testimoni. Al tempo dell’Avvocato Agnelli si emozionavano alla conferenza stampa per il bilancio e alla fine applaudivano grati, come a una corte.

Lo schieramento per Sanremo 2019 indica anche che i giornalisti sono, se non tutti in gran parte, “politicamente corretti”, dei “belli-e-buoni” della società civile. Forse per questo nessuno se li fila più.

“La Repubblica” fa molto Sanremo ma sorvola sul dettaglio delle giurie “tecniche”– dice solo che la platea protesta. Strano che il giornale di Scalfari insegni l’ipocrisia. O no, il giornale di Scalfari era in realtà del compromesso, e ne segue il tramonto. .

“Sono donna e sposata: palese conflitto d’interessi”, è la vignetta di Altan sul “L’Espresso”. È vero che le donne rinunciano all’altra metà del cielo – le donne in Italia. Per non parlare della procreazione.

“Non indosserò più abiti o accessori firmati da Prada o da Gucci”, è l’impegno solenne del regista Spike Lee, “fino a quando non assumeranno stilisti neri”.

Un ventisettenne indiano cita in giudizio i genitori, entrambi avvocati, per averlo emesso al mondo senza il suo consenso. Che battaglie!

Cacciato Mourinho, preso un allenatore senza “tituli”, il Manchester United non fa che vincere, undici partite di fila, e il fallito Pogba non fa che segnare, ben otto gol e molti assist. Il calcio degli allenatori è in effetti sempre deprimente.

Tor Bella Monaca è a Roma la periferia “esemplare”: il prototipo del “degrado delle periferie”, e delle “signora mia” che sono il vero partito della sindaca Raggi. Mentre ha le torri infauste degli anni 1970 risanate, una bella chiesa dell’architetto Spadolini, e un teatro, prima diretto da Placido, ora da Benvenuti. Che a gennaio ha venduto settemila biglietti. Ma lamentarsi è meglio, avendo tutto.

Mesi e paginate a sensazione di Woodcock, il giudice napoletano in Harley Davidson, che scopriva le magagne del padre di Renzi a Napoli. Poi Woodcock viene incriminato per violazione dei diritti della difesa, e niente. Bisognerebbe incriminare i cronisti giudiziari e i loro direttori: la libertà di calunnia non esiste, è un aggressione. Perché di calunnia deliberata si tratta, se l’incriminazione di un giudice non fa notizia.

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