La produzione industriale è in
calo crescente: meno 2,6 per cento a novembre (con un calo di quasi il 20 per
cento di produzione del settore automotive, gruppo Fca e industrie che lavorano
per le case tedesche). A dicembre il rallentamento è minore, dello 0,6 per
cento, ma gli ordini sono in vistoso calo, sia in Italia (meno 3,6 per cento)
sia all’estero (meno 7,6)
Continua la ripresa dell’occupazione,
ora al 58,5 per cento nella media del 2018. Ma è rallentata, rispetto alla crescita
degli anni precedenti, 2015-2017, quando è aumentata mediamente di 230-240 mila posti l’anno: nel 2018 è cresciuta della
metà, 125 mila unità.
Al 58,5 per cento della forza
lavoro, occupazione è in in Italia dieci punti sotto la media europea.
Continua a ridursi, ancora nel
2018, il tempo di lavoro medio per occupato, e l’effetto reddito, la
distribuzione del reddito attraverso il lavoro. La sottoccupazione è diffusa, e
con essa un reddito da lavoro insufficiente.
La Germania non è in recessione
“tecnica” perché l’ultimo trimestre si è chiuso invariato, dopo il calo del
terzo trimestre. Ma di fatto lo è: vende ancora all’estero ma non in Germania,
e produce meno.
L’Ifo, l’istituto tedesco della
congiuntura, registra un calo della fiducia degli operatori e stima persistente
la stagnazione dell’economia per altri due trimestri.
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