mercoledì 27 marzo 2019

Corna assassine

Una storia di corna, qui intrecciate. Del filone “di costume” – de moeurs - che Camilleri mostra di prediligere, accanto ai Montalbano e ai romanzi storici, a giudicare dalla souplesse con cui ne sceneggia il racconto. Aggiornata: con poco letto e molta digitazione. E dialogata, di corsa, irresistibile per il lettore. Qui per di più intinta di suspense - anche se prevedibile  (ma la prevedibilità non è parte del gioco del giallo?). È la combinazione ideale? Il giallo nasce in Italia, aveva insegnato qualche tempo fa Camilleri, a opera di commediografi.
Il problema è, per chi è vittima ordinaria dell’Aurelia, che al km 123 non c’è la scarpata dove Camilleri fa morire i suoi. Siamo nell’oasi di Burano, che più piatta non si può. O la scarpata è sorniona (vendicativa) allusione alla finitima Ultima Spiaggia della (inesistente) Marina di Capalbio (dov’è il buen retiro di Camilleri in Maremma?), che tanti lutti induce ai viandanti.
Con un saggio dello stesso Camilleri sul giallo, estratto da “Come la penso”.- quello dove si spiega che il genere nasce in Italia dialogato. Saggio istruttivo, molto, e anch’esso piacevole.
Andrea Camilleri, Km 123, Il Giallo Mondadori, pp. 154 € 15

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