Novanta ettari da “valorizzare”
a Firenze, molto meno a Roma, ma con cubature enormi, inizialmente anche con due
grattacieli. È per questo che non si fanno stadi moderni, come “la stampa”
sportiva lamenta: non è facile autorizzare grandi speculazioni, con oneri di
urbanizzazione (strade eccetera) a carico dei Comuni. A Torino, dove non c’era
la “valorizzazione” immobiliare, lo stadio è stato fatto.
L’immobiliare è prevalente, non
c’è un vero interesse dei tifosi, e quindi dei club calcistici in sé. Tor di
Valle è molto più scomodo per i romanisti dell’Olimpico, Castello ancora peggio
per i viola, rispetto al Franchi. È di interesse delle proprietà, Della Valle a
Firenze, e James Pallotta, il manager di hedge
fund incongruo padrone della Roma.
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