Una “scalata” a un quotidiano.
A un giornale quotidiano. Una “scalata”
a un giornale quotidiano? Ma non è follia, è materia di giallo – questo primo
giallo di Corrado Augias, allora con Daniela Pasti, lui ex capocronaca di “la
Repubbblica”, lei redattrice. Non molti anni fa.
Un giallo trasposto subito
poi al cinema, da Carlo Vanzina. Con Gian Maria Volonté nei panni del direttore
che non si arrende – Scalfari, l’allora direttore di “la Repubblica”. Con le
musiche di Morricone. Un film prodotto da Berlusconi, che uscì quando Berlusconi
acquistava Mondadori, dopo averla salvata comprandole la fallimentare tv, Retequattro.
Un giallo molto retrò, ma di non molti anni fa, i primi
1990. Una furibonda lite seguì tra De Benedetti, il padrone attuale, che aveva
comprato anche lui Mondadori da altri aventi causa, e Berlusconi - finita con
la divisione: a Berlusconi la casa editrice con i periodici, a De Benedetti la
quota Mondadori di La Repubblica-L’Espresso (che poi si prese per intero
scontando una vecchia nota di pegno di Scalfari e Caracciolo). Si compravano giornali.
Si litigava per comprare giornali. Periodici che ora vanno alla chiusura, “Panorama”
e “L’Espresso”, mentre la corazzata “la Repubblica” macina perdite benché
stringa a ogni passo la cinghia.
La rilettura ha un fascino
surreale. Augias e Pasti immaginano un giallo che di lì a poco si sarebbe
realizzato nei fatti. E poco dopo, già dieci anni fa, sarebbe stato un giallo
in sé, un rebus - comprare un giornale? Ma in filigrana, non voluta dagli
autori, c’è già la perdita di peso dell’informazione giornalistica, dell’industria
giornalistica come informazione, che poi approderà al satira di Eco, “Numero zero”.
Corrado Augias-Daniela Pasti,
Tre colonne in cronaca
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