Nicastro, il liquidatore di
Carife, Carichieri, Etruria e Banca Marche, spiega oggi a Fubini su “Corriere
della sera” che la liquidazione è stata “inutile e perniciosa”: “La
svalutazione dei crediti deteriorati delle quattro banche al 17,5 per cento mise
pressione sull’intero sistema, accelerando la crisi degli altri istituti, dalle
venete al Monte dei Paschi”. Non un errore, insomma. Un disastro a vantaggio
dei collettori, del recupero crediti.
Questo in aggiunta al danno a
tutto il settore bancario in Italia: “Le quattro banche non valevano neppure l’1
per cento del settore in Italia. Eppure quell’episodio ha bloccato l’emissione
di bond per tutto il sistema nel periodo seguente”.
Che non sia un errore lo stesso
Nicastro lo spiega a proposito delle modalità d’intervento di Bruxelles: la
direzione Concorrenza ha “l’abitudine.. .di non mettere niente nero su bianco”,
ma di arroccarsi a “influenzare le decisioni”, ponendo paletti e livelli. Il
metodo, usava dire, della moral suasion.
Che però può esercitare chi ha carisma, per qualità dimostrate. Mentre, spiega
Nicastro, “la direzione Concorrenza è un organo della commissione in cui pochi
tecnici preparano le decisioni”. Tecnici, va aggiunto, a porte girevoli, dalla
doppia e triplice vita, un po’ di qua un o’ di là dalla barricata – senza che
un conflitto d’interessi (ma è corruzione) si faccia valere. Mario Monti lo sapeva
che ebbe vita difficilissima alla direzione Concorrenza.
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