“Storielle romane” per
Stendhal, che ne pubblicherà alcune anonime, o sotto diverso pseudonimo, F. de
Lagenevais. Raccolte sotto questo titolo nel 1855 dal cugino e esecutore
testamentario, Romain Colomb. In realtà testimonianze dal vero, che reggono
ancora oggi a ogni altra esegesi storica, per il gusto che Stendhal aveva dell’aneddoto
storico, dei grandi temi storici in forma di aneddoto. H.Martineau aggiungerà alla
raccolta nel 1947 tre altre “storiette”, “San Francesco a Ripa”, “Troppo favore
uccide”, e “La commedia è impossibile nel 1836” – anche se è fuori tema.
Dominique Fernandez, curatore
dell’edizione tascabile francese, la più ampia, arricchita da note anch’esse
succose, le “storielle” dice ricavate dai manoscritti che Stendhal, console a
Civitavecchia annoiato, fece copiare nel 1833 da vecchi manoscritti italiani –
una collezione che andrà in dono alla Bibliothèque Nationale, per iniziativa di
Mérimée. In quell’anno Stendhal ne scriveva al suo editore: “Ho acquistato a caro prezzo certi vecchi manoscritti
dall’inchiostro ingiallito, che datano dal XVI al XVII secolo. Contengono delle
storielle, tutte assai tragiche”. E a Sainte-Beuve un anno dopo: “Ho
impiegato le mie economie nel diritto di fare copie negli archivi conservati
qui con una gelosia… per la semplicissima ragione che i possessori non sanno
leggere. Ho dunque otto volumi in-folio, ma con la pagina scritta da un solo
alto, di aneddoti perfettamente veri, scritti dai contemporanei in un
semi-gergo”. Ma alcune di queste “cronache italiane” aveva già pubblicato.
Gli originali italiani sono
stati pubblicati da Victor del Litto quale volume XIX della sua edizione delle opere
complete di Stendhal. Uno di essi, l’“Origine delle grandezze della famiglia
Farnese” germoglierà nella “Certosa di Parma”.
Stendhal, Chroniques italiennes, Folio, pp. 373 €
8,40
Cronahe italiane, Garzanti, pp. 392 € 9,50
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