A quasi novant’anni Clint
Eastwodd si diverte, e diverte, a dirigere e interpretare un novantenne
appassionato cultore di daylily, hemerocallis,
il “giglio giornaliero” (ogni giorno ne fiorisce uno), che per questo ha trascurato
la famiglia, e ora che la sua attività è al fallimento fa il corriere della
droga fra El Paso alla frontiera col Messico e Chicago, per conto di mafie
messicane. Col primo viaggio si ricompra casa e terreno, col secondo riapre il
bar-dancing di un amico, e così via. Fino al dodicesimo viaggio. I cartelli della
droga si fanno le guerre, e lui a un certo punto ne è vittima. Finirà in
prigione, dove aprirà, mantenuto dallo Stato, una florida coltura delle amate hemerocallis.
Dopo aver assistito affettuoso la moglie moribonda, ed aver fatto pace con la
figlia e con la nipote.
Con lui si divertono i comprimari,
Bradley Cooper, il federale dell’antidroga Andy Garcia, un capomafia che tira al piattello e si
assedia di donne procaci, la figlia Alison Eastwood, anche se nel film fa la
figlia che non parla col padre.
Una storia vera, di un
veterano della guerra di Corea che a novant’anni ha provato a fare il corriere
della droga – a rifiorire, come il suo giglio di elezione. Che Eastwod trasforma
in elegia dell’età senza pensieri. Con un film
semplice, senza effetti, misurato e allegro. Di poche scene variamente rimontate, e corpi e attitudini pesanti,
quali sono di fatto nella grassroot America.
Da novantenne agile, soprattutto di mente, e di spirito gentile. Che si esercita
col sorriso, e con scene e battute “di sinistra”, da vecchio attore “di destra”.
Con alcuni effetti semmai da cinema “italiano”,
se non per l’impianto stesso del film. “I più terribili cinque minuti della mia
vita” di un americano latino fermato per un controllo dalla polizia – un episodio
da cineteca. La famigliola “negra” sperduta nelle praterie per la foratura di
una gomma, che il vecchietto agile rimette in moto. Il glamour di grosse tette e deretani alla festa mafiosa a bordo piscine - una sorta di trattato in poche immagini.
Clint Eastwood, The Mule
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