Dovendo attraversare il centro di Roma a piedi alle otto di mattina
a un certo punto sembra di camminare su una distinta curiosa euforia. Si va come
in surplace, avanzando senza fatica. Non è la primavera: è bello ma è rigido. E
il percorso è lo stesso di tutte o quasi le mattine: Santa Maria della Scala,
il ponte Sisto, il Monte di Pietà, i Giubbonari, Campo dei Fiori, Navona, Corso
Rinascimento. Luoghi certo fascinosi ma consueti.
Cosa c’è di speciale, oggi, a quest’ora, in città? Non ci
sono i mendicanti, che a Roma sono tanti, non ancora, e non ci sono i turisti:
forse è questo. Lo stesso percorso alle dieci è di insofferenza, come tutto
nella giornata, che a Roma anzi può essere faticosa, molto. .
Mendicanti e turisti non ne hanno colpa, che colpe hanno? Ma
è un’altra città. Un altro mondo, un’altra vita, un’altra giornata – sembra quasi
di ritrovarcisi.
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