lunedì 1 aprile 2019

Appalti, fisco, abusi (150)

Bollette in calo per luce e gas da oggi. L’annuncio è roboante dell’Arera, l’Autorità per l’energia e le reti: il costo dell’elettricità calerà dell’8,5 per cento, quello del gas del 9,9. Senza specificare che il calo riguarderà solo la materia energia, una delle voci della bolletta, e quella che incide meno, attorno al 10 per cento. Quindi la bolletta diminuirà, se diminuirà, di meno dell’1 per cento.
È un pesce d’aprile?

Il costo della “materia energia” diminuirà in bolletta, se diminuirà, dopo che l’anno scorso era salito dell’11 per cento per la luce e del 16 per il gas. L’Arera è un’agenzia pubblica – una delle tante create al momento delle privatizzazioni, a gestione molto onerosa a carico del Tesoro – nata per proteggere gli utenti nel mercato libero dell’energia, che in realtà protegge gli operatori del settore, in larghissima parte profittatori del mercato.

Diminuisce, se diminuisce, il costo della luce e del gas mentre aumentano gli o”neri generali di sistema”. Che sono quelli che fanno la bolletta: il costo del dispacciamento, benché ammortizzato ormai da secoli, e gli oneri di sistema propriamente detti, cioè la rendita che i consumatori devono pagare, salatissima, ai cosiddetti produttori di fonti di energia non combustibile.
Le fonti di energia sostenibili sono l’eldorado del sottogoverno. Più facile e più redditizio della sanità.

Il mercato libero dell’energia pullula ogni giorno di sigle nuove che si offrono come fornitori. Società in realtà contabili, di fatturazione: un’industria di bollette. Senza contare gli innumerevoli “vostri consulenti”, autoeletti, che ogni anno vi asfissiano con la proposta, due e tre volte al giorno, di cambiare operatore – sulla base magari del supersconto “materia energia”. Si è creato con le liberalizzazioni un mondo di intermediari sul filo del truffaldino. E un mercato di una opacità impensabile, se non fosse la realtà in Italia.

Da almeno otto anni il numero 0811 8921756 impazza sui motori di ricerca, di preferenza su Chrome, infettando i computer e proponendosi contemporaneamente per risolvere il problema,. Rispondono operatori levantino-napoletani, che la tirano in lungo nel tentativo di carpire dati sensibili. Segnalazioni a google e alla polizia postale non hanno sortito evidentemente alcun effetto.

La disinfestazione del computer dopo l’intrusione richiede un intervento tecnico. Anche da remoto, ma sempre a un costo. Senza contare i dati e il tempo perduti per l’intrusione.

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