Gaetano Piccolo nella
presentazione ha contato 58 volte la parola cuore, una ogni tre pagine. Cristo
vivente è l’amico, quello che fa la strada assieme a noi. Perché ciò che è vivo
si muove, contro l’inerzia e la rassegnazione. Come se i ragazzi mancassero di
amicizia, e di iniziativa – il papa, o il sinodo, li crede veramente bamboccioni?
Si comincia con una modesta
rassegna di tutti i giovani delle Scritture: David, Salomone giovane. Cristo giovane, la chiesa
giovane, la giovane Maria, le ragazze di Nazaret, i santi Giovanni, Sebastiano,
Domenico Savio – con la notabile esclusione di san Luigi Gonzaga, e di santa
Maria Goretti. Come incitamento a non abbattersi, se la scuola è difficile, il
lavoro è difficile, i genitori sono difficili, la società è difficile. Una
predica povera, di sociologia minore e minuta, da paleo maestro di scuola. “Siate
buoni”, diceva Filippo Neri, “se potete”, il papa toglie l’inciso arguto, e
dice: “Siate giovani”. Perché no.
Francesco, dal vivo, è vispo
ed estroso. Ma quando fa il papa si camuffa: oltre che col francescanesimo, si
copre coi predicozzi. Voleva veramente “aggiornarsi”, e aggironare la chiesa sui
giovani? Ci vuole studio.
Francesco, Christus vivit, Paoline, pp. 188 € 2,50
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