Roberto Bui fa di Ventotene,
il confino mussoliniano dei politici, il laboratorio del futuro. Ingegnoso, e
ben prospettato.
Due “personaggi”, il laureando
in Lettere classiche Erminio Squarzanti, che ha una tesi sul Mediterraneo luogo
di incontri e non può presentarla al relatore, antichista emerito ma fascista,
e il fisico Giacomo Pontecorvoli, che si vuole inventore di una macchina del
tempo, fanno muovere i personaggi storici che a Ventotene ci sono stati, tra il
1837 e il 1943: Spinelli, Colorni e Ernesto Rossi ovviamente, autori nel
Manifesto di Ventotene europeista, e Pertini,Terracini, Camilla Ravera, Secchia,
Scoccimarro tra i tanti. Reale anche il relatore, Goffredo Coppola, papirologo
e epigrafista – cui già Canfora ha eretto un monumento, “Il papiro di Dongo”.
I personaggi reali sono
tanti, c’era solo da pescare, Mussolini avendo concentrato sull’isola
l’intelligenza della nazione: socialisti, anarchici, utopisti, europeisti, futuri
partigiani promotori della Repubblica, tutti di carattere e capacità. Il
ragionamento è semplice: nell’isola incuba il futuro, mentre l’Italia
sonnecchia torpida. Col rischio melassa, ma il plot sa rinvigorire il tutto.
Wu Ming 1, La macchina del vento, Einaudi, pp. 344
€ 18,50
Nessun commento:
Posta un commento