sabato 20 aprile 2019

Il futuro dell’Italia era al confino

Roberto Bui fa di Ventotene, il confino mussoliniano dei politici, il laboratorio del futuro. Ingegnoso, e ben prospettato.
Due “personaggi”, il laureando in Lettere classiche Erminio Squarzanti, che ha una tesi sul Mediterraneo luogo di incontri e non può presentarla al relatore, antichista emerito ma fascista, e il fisico Giacomo Pontecorvoli, che si vuole inventore di una macchina del tempo, fanno muovere i personaggi storici che a Ventotene ci sono stati, tra il 1837 e il 1943: Spinelli, Colorni e Ernesto Rossi ovviamente, autori nel Manifesto di Ventotene europeista, e Pertini,Terracini, Camilla Ravera, Secchia, Scoccimarro tra i tanti. Reale anche il relatore, Goffredo Coppola, papirologo e epigrafista – cui già Canfora ha eretto un monumento, “Il papiro di Dongo”.
I personaggi reali sono tanti, c’era solo da pescare, Mussolini avendo concentrato sull’isola l’intelligenza della nazione: socialisti, anarchici, utopisti, europeisti, futuri partigiani promotori della Repubblica, tutti di carattere e capacità. Il ragionamento è semplice: nell’isola incuba il futuro, mentre l’Italia sonnecchia torpida. Col rischio melassa, ma il plot sa rinvigorire il tutto.   
Wu Ming 1, La macchina del vento, Einaudi, pp. 344 € 18,50

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