In Italia, in occasione della visita di Xi, si sono
contati 168 investimenti cinesi, per un totale di 13 miliardi, per un fatturato
complessivo analogo, di 13 miliardi. Ma, all’infuori di Pirelli (un
investimento da 7,3 miliardi), i maggiori investimenti sono stati nell’Inter e,
sfortunato, nel Milan. Il resto è poca cosa: piccole aziende, o piccole quote,
non dirimenti, in Fca, Tim, Enel, Generali, Ansaldo Energia, Terna, Cdp Reti,
Berio, Krizia, Esaote.
In Gran Bretagna gli investimenti sono stati 227, in
Germania 225. In Francia, Olanda e Belgio gli investimenti sono stati dello
stesso ordine di quelli in Italia, rispettivamente 89, 82 e 78. Ma di grande
portata: il porto di Rotterdam e quello di Zeebrugge. Più i porti del Pireo, di
Bilbao e di Valencia. In Gran Bretagna l’interesse cinese è sull’aeroporto di
Heathrow, in Germania su quello di Francoforte.
In totale, la Cina ha effettuato 678 investimenti in
Europa, 360 dei quali con l’acquisizione del controllo o della totalità dell’impresa.
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