Ucraina saldamente europea, a giudizio dei nostri
analisti politici, anche nelle mani del comico Zelenko. Dopo quelle di Timoshenko,
la bionda della rivoluzione arancione, condannata per molteplici reati, e del
presidente uscente Poroshenko, al centro di troppi imbrogli. Non che l’intermezzo
filo-russo tra i due sia stato migliore. Il famoso Yanukovich filo-Putin era
infatti un anti-Putin, ma non per questo meno corrotto degli altri: era stato
in prigione prima per delitti comuni, ed è ricercato dopo – avendo lasciato a
Kiev un palazzo di marmi, cristalli, scaloni e sculture d’oro.
L’Ucraina, per conto della quale la Ue combatte una
guerra commerciale costosa con la Russia, si conferma al voto un paese al
meglio complesso. Cosa il comico Zelenko potrà cambiare nessuno lo sa, anche se
ha avuto tre voti su quattro, un plebiscito. Di fatto è un paese abbondantemente
russo, quindi con le caratteristiche culturali-politiche russe, limitative. Lo è
etnicamente per metà, e linguisticamente e religiosamente per l’altra metà,
anche se alcuni vescovi provano a staccarsi dal patriarcato di Mosca - pensano di avere vita migliore tra i laiconi di Bruxelles?
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