Favola mediterranea - greca di
ambientazione, italiana di riferimenti - a Broadway come musical e poi californiana.
Nel precedente “Mamma mia” con Meryl Streep. In questo “prequel-sequel” senza Streep.
Ma ugualmente calamitante, malgrado l’insulsa storia.
Una ragazza americana nel viaggio
sabbatico tra il liceo e l’università si innamora di tre uomini molto diversi e
di un’isola nel Mediterraneo. Qui è ancora peggio: si rifà la storia dei tre,
con in più la figlia che vuole realizzare il sogno della madre, un albergo sull’isola,
e invita all’apertura i suoi tre possibili padre, insieme con le amiche del
cuore della madre al liceo, I loro ricordi, I loro amori, eccetera.
Ma in un’ora è mezza molte
più canzoni, molto più sontuose, che in un festival di Sanremo. E tanto ritmo,
specie dell’indiavolata Lily James, cantante e ballerina acrobatica, che fa Streep
ragazza avventurosa in sabbatico. Un musical che Catherine Johnson ha scritto
sulle canzoni degli Abba, cinquant’anni fa o poco meno, a partire da “Mamma
mia” - qui c’è anche “Fernando”, altro grande successo, che non c’era nel primo
film.
Ol Parker, Mamma mia! Ci risiamo
Nessun commento:
Posta un commento