lunedì 29 aprile 2019

Mamma mia suona bene


Favola mediterranea - greca di ambientazione, italiana di riferimenti - a Broadway come musical e poi californiana. Nel precedente “Mamma mia” con Meryl Streep. In questo “prequel-sequel” senza  Streep. Ma ugualmente calamitante, malgrado l’insulsa storia.
Una ragazza americana nel viaggio sabbatico tra il liceo e l’università si innamora di tre uomini molto diversi e di un’isola nel Mediterraneo. Qui è ancora peggio: si rifà la storia dei tre, con in più la figlia che vuole realizzare il sogno della madre, un albergo sull’isola, e invita all’apertura i suoi tre possibili padre, insieme con le amiche del cuore della madre al liceo, I loro ricordi, I loro amori, eccetera.
Ma in un’ora è mezza molte più canzoni, molto più sontuose, che in un festival di Sanremo. E tanto ritmo, specie dell’indiavolata Lily James, cantante e ballerina acrobatica, che fa Streep ragazza avventurosa in sabbatico. Un musical che Catherine Johnson ha scritto sulle canzoni degli Abba, cinquant’anni fa o poco meno, a partire da “Mamma mia” - qui c’è anche “Fernando”, altro grande successo, che non c’era nel primo film.
Ol Parker, Mamma mia! Ci risiamo



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