venerdì 26 aprile 2019

Ombre - 460

Un sondaggio Swg, società demoscopica vicina al Pd, dà tre italiani su quattro preoccupati dei possibili sbarchi di immigrati dalla Libia  in conseguenza della guerra in atto. In Libia non ci sono 800 mila migranti pronti a invadere l’Italia, come ha minacciato il presidente Serraj – 800 mila sono i lavoratori stranieri in Libia. Ma Serraj ha mirato giusto, per ottenere l’appoggio dell’Italia contro Haftar: l’immigrazione è – è ritenuta – in Italia una minaccia. L’italiano non recepisce altro messaggio che la paura.

“Salvini fascista\ sei il primo della lista”. Un spot gratuito nel giorno della Liberazione – Salvni potrebbe esserselo fatto da sé – ed efficace. Benché stagionato, anzi proprio per questo: c’è sempre “il comunismo in agguato”.

Interviste a pioggia a Di Maio, sul “Corriere dela sera”, su “la Repubblica”, su “Di martedì” e il resto de La 7, e altre testate pro-Pd. A preferenza di Salvini, l’altro vice-presidente.
Giornalismo non è: l’uomo è da poco, parla a caricatore, ed è superinflazionato, ogni giorno è dappertutto. C’è qualche business in corso? È voglia di salire sul carro? Sì, di portarlo all’alleanza col Pd. Accomunare due perdenti, per accelerarne la fine?

Siri-Arata è sempre più un caso di telefonate. Fatte e non fatte. O pubblicate ma non agli atti – quella, per esempio, in cui Arata dice il sottosegretario Siri un corrotto al suo servizio. Le intercettazioni in effetti si prestano a tutto, anche a dirigere le indagini, di un corrotto per esempio contro un concorrente. Degli affaristi del fotovoltaico, per esempio, contro quelli dell’eolico.

Le intercettazioni sono comunque falsificabili, per esempio quella a Napoli a carico del padre di Renzi. È strano che l’opinione “corretta “e “impegnata” (onesta, veritiera) si basi su di esse. Dovrebbe diffidarne: sono uno strumento sbirresco.

“Borghesi e istruiti” i kamikaze di Colombo. Tra essi i “figli di uno dei maggiori commercianti mondiali di spezie, con studi in Inghilterra e in Australia. Non c’entra il colonialismo né la questione sociale – sono cattivo perché sono povero. Forse nello Sri Lanka c’è quella politica, della maggioranza cingalese, buddista, contro la minoranza tamil, mussulmana. Ma è una politica a base religiosa. L’odio è proprio e solo religioso, perché non accettare la verità.

Da tre settimane Haftar marcia su Tripoli. Sembra il maresciallo Graziani - ne ha pure la figura, massiccia, quadrata. Il quale voleva arrivare a Suez in un paio di giorni, come con la corriera, ma si fermò a Alamein.

Haftar dice che bombarda l’aeroporto di Tripoli, e invece bombarda l’aeroporto dismesso di Tripoli, da alcuni decenni, che non riesce poi a occupare. Sembra un fantoccio. E si sa anche di chi: Macron, Sisi (Egitto), Mohammed bin Salman (Arabia Saudita – gli Emirati non contano). Ma della sua marcia e dei suoi danti causa non sappiamo niente: è così difficile fare informazione? Alla frontiera Sud dell’Italia.

Il Napoli continua a macinare sconfitte ma i tifosi in curva celebrano la vittoria un anno fa contro la Juventus – la tredicesima in venti anni e sessanta incontri. Non conta organizzarsi, giocare, vincere, conta l’odio. 
Governare è anche facile: basta dare un osso da azzannare, uno qualsiasi. Nel caso è la testata un anno fa di Koulibaly - che nei dodici mesi successivi tanti danni ha inflitto al Napoli.

Al centro dei debiti di Roma da passare allo Stato ci sono i boc, i bot comunali, sottoscritti da speedy gonzales Veltroni nel 2004: 1,4 miliardi, che costano 2,2 di interessi. Un affare troppo grossolano per essere un errore. Ma non solo l’intrallazzo, nemmeno l’errore viene contestato al buonista Veltroni. Non dalla Corte dei Conti. Non dalla Procura. Non dai media.

Si tenta al contrario di far risalire lo stato fallimentare del Campidoglio a Rutelli. Che si difende con le date e le cifre. Ma la sua risposta ottiene poche righe, quanto è necessario “ai sensi dell’art. 8”. C’è evidentemente qualcosa di marcio nel Pd, considerando che i media vi hanno il loro punto di riferimento.   

Pasqua di sangue per i cristiani in chiesa a Colombo. Ma il papa non si emoziona come tutti: a mezzogiorno legge la sua solita mezza paginetta d’invito alla pace, aggiungendo la condanna dei “mercanti d’armi”. Un fatto che commuove il mondo, indipendentemente dalla fede.

Subito dopo la notizia degli eccidi a Colombo, l’ufficio stampa del Vaticano fa rilevare che il papa in viaggio a Colombo tre anni fa aveva invitato il governo – la maggioranza buddista – a mettere su un piano di parità le minoranze – cioè i tamil musulmani. Il dialogo delle fedi è un dogma? Freddo.

La strage di Colombo segue a quelle del Cairo un  anno prima, di Peshawar due anni prima, ogni anno una strage. Negli altri casi contro i cristiani. In quali di quei paesi i cristiani comandano e fanno un torto agli islamici?

Su 250 milioni di cristiani che vivono in paesi a maggioranza non cristiana, quattromila sono stati uccisi nel solo 2018.
I cristiani erano un milione in Iraq sotto il cattivissimo Saddam Hussein, ora sono 70 mila. Col governo liberamente eletto, sunnita-sciita.

Incredibile Tombolini, l’ex arbitro, che alla “Domenica sportiva” nega due rigori evidenti alla Roma in Inter-Roma, forse per essere interista, oppure solo amico dell’arbitro Guida. Che Tombolini elogia molto. Senza che nessuno fra i conduttori e gli esperti lo corregga, se non con qualche ironia. Tutto si può dire, tutto il peggio. Non solo sui social, alla Rai.

I misfatti di Inter-Roma avvengono nel silenzio, anche questa volta, del designatore Rizzoli. Neanche un parola, neanche fuori schermo, sull’arbitraggio che ha falsato la partita: Milano non si disturba.

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