La Germania ha con la Cina un interscambio commerciale
di 180-200 miliardi di dollari. Tre volte quello dell’Italia. Più
dell’interscambio con gli Stati Uniti, 160 miliardi nel 2018. Huawei, di cui
(in teoria) si contesta la primazia nel nuovo sviluppo della telefonia mobile,
il G 5, in quanto azienda di Stato cinese, è da anni stabilmente insediata in Germania, con laboratori di ricerca e centri di produzione. Duisburg,
dove Xi è stato in visita già cinque ani fa, è da quasi dieci anni l’hub
ferroviario della Cina in Europa: l’80 per cento del traffico ferroviario della
Cina con l’Europa fa capo allo scalo tedesco.
La Cina è il secondo centro di produzione di
Volkswagen-Audi, per un investimento che in quindici anni ha superato i 15 miliardi. E dovrebbe
raddoppiarsi nel decennio fino al 2018 per la produzione di almeno 12 milioni
di vetture elettriche e di un rete diffusa di colonnine di ricarica. La Cina è
anche il maggior mercato di vendita Volkswagen. Bmw, per dare un’idea
dell’impegno, ha investito in una fabbrica in Cina quattro miliardi di dollari,
la Basf dieci.
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