Angeli – Immaginati e rappresentati infanti, sarebbero invece persone mature. È la motivata opinione di Johannes Tauler, il teologo mistico straburghese del Trecento, fine analista dell’essere – e di tutte le forme dell’amore: “L’uomo non avrà la vera pace, né diventerà essenziale, angelico, prima dei quarant’anni. Dopo di ciò bisognerà che aspetti altri dieci anni, prima che discenda su di lui lo Spirito Santo, il consolatore che insegna tutta la verità”.
Senza,
è niente – peggio: poco più di niente.
Ne
ha bisogno come di un titolo di nobilitazione. Proprio come usava nelle vecchie
famiglie.
Esperienza – Riduce l’orizzonte
– le capacità, i desideri, l’immaginazione – e non lo allarga, non ne moltiplica
o incrementa le possibilità. È l’ipotesi di Baudelaire in apertura al poema “Il
viaggio” che chiude “I fiori del male” - dedicato a un fanatico del viaggio, Maxime
Du Camp, che trasse nello scomodo Oriente perfino il casalingo Flaubert:
“Pour
l’enfant, amoureux de cartes et d’estampes,
L’univers est égal à son vaste appétit.
L’univers est égal à son vaste appétit.
Ah! que le monde est grand à la clarté des lampes!
Aux yeux du souvenir que le monde est petit !”
Aux yeux du souvenir que le monde est petit !”
Guardando avanti, agli inizi della vita, l’orizzonte
è infinito, guardando indietro, alla propria storia, tutto all’opposto è limitato.
Lo stesso si può dire della storia. Che, benché
creazione inesauribile (la ricostituzione del passato), è tuttavia limitata. Anche
per programma, necessario.
Fede – È un bisogno
fisico (fisiologico)? Una forte motivazione al risveglio la mattina e l’appartenenza
a una comunità religiosa allungano le aspettative di vita, secondo le ricerche demologiche
svolte nelle aree con la più alta concentrazione di longevità, di individui
centenari. Secondo queste ricerche – alcune di queste ricerche, le quali però
sembrano indotte, seppure con diverse motivazioni, sullo stesso modello di
rilevamento - andare a una funzione religiosa quattro volte al mese può
aumentare l’aspettativa di vita dai quattro ai quattordici anni.
Intelligenza
Artificiale –
È espansiva ma limitativa. L’esito è già in “Blade Runner” – meglio nel
soggetto originario, il romanzo di Philip K. Dick, “Ma gli androidi sognano
pecore elettriche?”, che nel film: non ci sono differenze, se non minori, tra
gli esseri umani alienati e gli androidi umanizzati. Come la stessa fantascienza
nella quale si situa, il genere letterario, che è più limitativa – ripetitiva,
modulare – che espansiva – creativa, immaginativa, accrescitiva.
Liberalismo – È tedesco
all’origine, nella convinzione d Croce, “Storia dell’Europa”, ribadita
nell’articolo “La Germania che abbiamo amata” , pubblicato nell’agosto 1936 sul
quotidiano di Berna “Die Nation”. Croce lo trova in Kant, Fichte, Goethe,
Hegel, che l’Europa postnapoleonica adotterà, per prima la stessa Francia,
nelle more della malaccetta Restaurazione. È in Germania, scrive Croce, che l’Europa
trovò le soluzioni a tanti “problemi che l’avevano travagliata e la
travagliavano, elaborazioni di concetti abbozzati, vie d’uscita che aveva già
cercate, conclusioni e sistemazioni a
cui già si era avvicinata o verso cui procedeva” - “vi trovò finanche i sussidi necessari per
correggere e integrare il suo razionalistico concetto della libertà nel
concetto storico del liberalismo” (“La Germania che abbiamo amata”).
Lo
dice però meravigliandosi, nella “Storia dell’Europa”, “che gli scrittori
tedeschi non le abbiano dato risalto e non traggano compiacimento da questa
efficacia e dalla loro filosofia storica sulla maturazione dell’ideale
liberale”. Una “maturazione”, allora, esercitata contro le loro intenzioni, o
interessi?
Sesso – “Le cose del
mondo sono roccia”, dice il Tiresia di Cesare Pavese a Edipo nei “Dialoghi di Leucò”,
e il sesso è roccia. Prima e sopra gli dei: “Non c’è dio sopra il sesso”. Il
“serpe” – il sesso – è “più antico di tutti gli dei”. E “c’è in esso la vita e
la morte. Quale dio può incarnare e comprendere tanto?” Ma è “illusorio” – il
“mondo” non è “roccia”: “Il sesso è ambiguo e sempre equivoco. È una metà che
appare un tutto”. L’uomo ci sguazza, “come il buon nuotatore nell’acqua”, ma
non si evita d’invecchiare, e di morire. Seppure con un’illusione, “che l’altro
sesso ne esca sazio”.
L’edizione
corrente dei “Dialoghi”, che lo stesso Pavese approntò e rivide, dice “il serpe
è il più antico” degli dei, ma il sesso Pavese non intende divino.
Zen – Una
vertiginosa versione di un concetto che dice indefinito Leonardo Vittorio Arena,
che ne è lo studioso accreditato, dà nel lungo saggio-postfazione a Tezuka,
“Un’ora con Heidegger”, 62-66: “Il koan si ripromette un suono inudibile”.
Forte
estetica, ma conoscitiva? Sensiblerie
si direbbe in francese. Che però si pretende conoscitiva, se si pubblicano
raccolte, come attesta Arena , “di risposte «giuste» ai koan”.
zeulig@antiit.eu
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