venerdì 5 aprile 2019

Secondi pensieri - 381

zeulig



Angeli – Immaginati e rappresentati infanti, sarebbero invece persone mature. È la motivata  opinione di Johannes Tauler, il teologo mistico straburghese del Trecento, fine analista dell’essere – e di tutte le forme dell’amore: “L’uomo non avrà la vera pace, né diventerà essenziale, an­gelico, prima dei quarant’anni. Dopo di ciò bisognerà che aspetti altri dieci anni, prima che discenda su di lui lo Spirito Santo, il consolatore che insegna tutta la verità”.

Creazione – A Edipo che gli chiede: “Ma allora, gli dei che ci fanno?”, nei “Dialoghi di Leucò”, Pavese fa rispondere a Tiresia: “Il mondo è più vecchio di loro”. Il “mondo” a un certo punto ha bisogno della creazione.
Senza, è niente – peggio: poco più di niente.
Ne ha bisogno come di un titolo di nobilitazione. Proprio come usava nelle vecchie famiglie.

Esperienza – Riduce l’orizzonte – le capacità, i desideri, l’immaginazione – e non lo allarga, non ne moltiplica o incrementa le possibilità. È l’ipotesi di Baudelaire in apertura al poema “Il viaggio” che chiude “I fiori del male” - dedicato a un fanatico del viaggio, Maxime Du Camp, che trasse nello scomodo Oriente perfino il casalingo Flaubert:
Pour l’enfant, amoureux de cartes et d’estampes,
L’univers est égal à son vaste appétit.
Ah! que le monde est grand à la clarté des lampes!
Aux yeux du souvenir que le monde est petit !
Guardando avanti, agli inizi della vita, l’orizzonte è infinito, guardando indietro, alla propria storia, tutto all’opposto è limitato.

Lo stesso si può dire della storia. Che, benché creazione inesauribile (la ricostituzione del passato), è tuttavia limitata. Anche per programma, necessario.

Fede – È un bisogno fisico (fisiologico)? Una forte motivazione al risveglio la mattina e l’appartenenza a una comunità religiosa allungano le aspettative di vita, secondo le ricerche demologiche svolte nelle aree con la più alta concentrazione di longevità, di individui centenari. Secondo queste ricerche – alcune di queste ricerche, le quali però sembrano indotte, seppure con diverse motivazioni, sullo stesso modello di rilevamento - andare a una funzione religiosa quattro volte al mese può aumentare l’aspettativa di vita dai quattro ai quattordici anni.

Intelligenza Artificiale – È espansiva ma limitativa. L’esito è già in “Blade Runner” – meglio nel soggetto originario, il romanzo di Philip K. Dick, “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?”, che nel film: non ci sono differenze, se non minori, tra gli esseri umani alienati e gli androidi umanizzati. Come la stessa fantascienza nella quale si situa, il genere letterario, che è più limitativa – ripetitiva, modulare – che espansiva – creativa, immaginativa, accrescitiva.

Liberalismo – È tedesco all’origine, nella convinzione d Croce, “Storia dell’Europa”, ribadita nell’articolo “La Germania che abbiamo amata” , pubblicato nell’agosto 1936 sul quotidiano di Berna “Die Nation”. Croce lo trova in Kant, Fichte, Goethe, Hegel, che l’Europa postnapoleonica adotterà, per prima la stessa Francia, nelle more della malaccetta Restaurazione. È in Germania, scrive Croce, che l’Europa trovò le soluzioni a tanti “problemi che l’avevano travagliata e la travagliavano, elaborazioni di concetti abbozzati, vie d’uscita che aveva già cercate, conclusioni e sistemazioni  a cui già si era avvicinata o verso cui procedeva” -  “vi trovò finanche i sussidi necessari per correggere e integrare il suo razionalistico concetto della libertà nel concetto storico del liberalismo” (“La Germania che abbiamo amata”).
Lo dice però meravigliandosi, nella “Storia dell’Europa”, “che gli scrittori tedeschi non le abbiano dato risalto e non traggano compiacimento da questa efficacia e dalla loro filosofia storica sulla maturazione dell’ideale liberale”. Una “maturazione”, allora, esercitata contro le loro intenzioni, o interessi?

Sesso – “Le cose del mondo sono roccia”, dice il Tiresia di Cesare Pavese a Edipo nei “Dialoghi di Leucò”, e il sesso è roccia. Prima e sopra gli dei: “Non c’è dio sopra il sesso”. Il “serpe” – il sesso – è “più antico di tutti gli dei”. E “c’è in esso la vita e la morte. Quale dio può incarnare e comprendere tanto?” Ma è “illusorio” – il “mondo” non è “roccia”: “Il sesso è ambiguo e sempre equivoco. È una metà che appare un tutto”. L’uomo ci sguazza, “come il buon nuotatore nell’acqua”, ma non si evita d’invecchiare, e di morire. Seppure con un’illusione, “che l’altro sesso ne esca sazio”.
L’edizione corrente dei “Dialoghi”, che lo stesso Pavese approntò e rivide, dice “il serpe è il più antico” degli dei, ma il sesso Pavese non intende divino.

Zen – Una vertiginosa versione di un concetto che dice indefinito Leonardo Vittorio Arena, che ne è lo studioso accreditato, dà nel lungo saggio-postfazione a Tezuka, “Un’ora con Heidegger”, 62-66: “Il koan si ripromette un suono inudibile”.
Forte estetica, ma conoscitiva? Sensiblerie si direbbe in francese. Che però si pretende conoscitiva, se si pubblicano raccolte, come attesta Arena , “di risposte «giuste» ai koan”. 

zeulig@antiit.eu

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