Il Comune di Roma affitta 70
autobus in Israele. La Motorizzazione Civile ne rifiuta il collaudo, per gravi
carenze. Il Comune di Roma li fa collaudare in Germania, dove la ditta che li
affitta ha delle referenze - ma anche la Germania va con cautela, finora ne ha collaudati solo quattro. Tutto illegale, e anche costoso. Ma non colpevole
per la giustizia.
Si fa una multa a Roma per
divieto di sosta, passibile di riduzione del 30 per cento se si paga entro cinque giorni. Per evitare la riduzione i Vigili Urbani non lasciano
avviso. La riduzione è per legge e quindi non la possono cancellare. Ma la
gravano delle spese di notifica, che impongono in 14 euro. L’equivalente della
riduzione. È illegale ma è la “nuova”
amministrazione.
Le pratiche pubbliche si
chiudono normalmente con una tassa, un bollo. Che però non è disponibile
nell’ufficio dove si tratta la pratica, al municipio, al catasto, alla asl.
Bisogna andare da una tabaccheria vicina (ce n’è una anche al catasto, che a
Roma è in campagna), comprare la marca da bollo, ritornare, rifare la fila, il
più delle volte perdendo la priorità nella coda.
Questo per i bolli da decine
di euro. Per quelli da uno-due euro si può invece pagare allo sportello. Non in
contanti, col bancomat. Che non è possibile per ammontari più elevati.
Tim spinge, con email, lettere
e telefonate, a passare alla fattura online. Che però non si legge. Bisogna
entrare per leggerla in MyTim. Che da sempre è in rifacimento – “il servizio è
momentaneamente sospeso” da sempre. Un’azienda che viene contesa benché venda
servizi onerosissimi e non abbia neanche
un recapito – che Grillo poteva dichiarare fallita già dieci anni fa.
All’ospedale (p.es. il Fatebefratelli all’Isola Tiberina a
Roma) il telefono del Cup, del Centro unico prenotazioni, non risponde –
risponde sempre occupato. Agli sportelli lo sanno: “Sì, non c’è personale per
rispondere”. A Roma una prenotazione val bene mezza giornata di viaggio. Anche
una giornata. In taxi perché non c’è parcheggio.
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