giovedì 23 maggio 2019

Appalti, fisco, abusi (153)


Il Comune di Roma affitta 70 autobus in Israele. La Motorizzazione Civile ne rifiuta il collaudo, per gravi carenze. Il Comune di Roma li fa collaudare in Germania, dove la ditta che li affitta ha delle referenze - ma anche la Germania va con cautela, finora ne ha collaudati solo quattro. Tutto illegale, e anche costoso. Ma non colpevole per la giustizia.

Si fa una multa a Roma per divieto di sosta, passibile di riduzione del 30 per cento se si paga entro cinque giorni. Per evitare la riduzione i Vigili Urbani non lasciano avviso. La riduzione è per legge e quindi non la possono cancellare. Ma la gravano delle spese di notifica, che impongono in 14 euro. L’equivalente della riduzione.  È illegale ma è la “nuova” amministrazione.

Le pratiche pubbliche si chiudono normalmente con una tassa, un bollo. Che però non è disponibile nell’ufficio dove si tratta la pratica, al municipio, al catasto, alla asl. Bisogna andare da una tabaccheria vicina (ce n’è una anche al catasto, che a Roma è in campagna), comprare la marca da bollo, ritornare, rifare la fila, il più delle volte perdendo la priorità nella coda.

Questo per i bolli da decine di euro. Per quelli da uno-due euro si può invece pagare allo sportello. Non in contanti, col bancomat. Che non è possibile per ammontari più elevati.

Tim spinge, con email, lettere e telefonate, a passare alla fattura online. Che però non si legge. Bisogna entrare per leggerla in MyTim. Che da sempre è in rifacimento – “il servizio è momentaneamente sospeso” da sempre. Un’azienda che viene contesa benché venda servizi  onerosissimi e non abbia neanche un recapito – che Grillo poteva dichiarare fallita già dieci anni fa.

All’ospedale  (p.es. il Fatebefratelli all’Isola Tiberina a Roma) il telefono del Cup, del Centro unico prenotazioni, non risponde – risponde sempre occupato. Agli sportelli lo sanno: “Sì, non c’è personale per rispondere”. A Roma una prenotazione val bene mezza giornata di viaggio. Anche una giornata. In taxi perché non c’è parcheggio.

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