mercoledì 8 maggio 2019

I ribaltoni rilanciano il calcio

Perché si è seguito con tanto piacere il formidabile Liverpool-Barcellona di ieri? Perché i cronisti, Marianella e Ambrosini, hanno seguito allegri anche loro il match, senza le riserve e gli equilibri politicanti dei cronisti Rai – tra juventini e anti-juventini, Messi e Ronaldo, Allegri e non si sa chi (Conte?). Perché era una cronaca non puntata su Messi – il quale è un bellissimo atleta e per niente antipatico, non come i suoi adulatori ex professo della Rai, ma come sempre negli appuntamenti decisivi diserta. Perché la partita la vincono Wijnaldum e Origi, due subentranti, due che insieme in due anni di Champions avevano fatto un solo gol. Perché la decide con le due reti centrali Wijnaldum, un terzino, e quello che all’andata aveva propiziato la sconfitta. Della serie gli ultimi saranno i primi – c’è sempre una possibilità. Perché Klopp, l’allenatore semplice (“una difesa forte, e un po’ di brio in attacco”), ha sopperito agli infortuni, prima e durante la gara, con cambi decisivi dalle seconde file.  
Tutto calcio, insomma: i ribaltoni aiutano lo sport. Che sarà pure scienza, ma decisiva è la performance dell’atleta - degli atleti negli sport di squadra. Tanto più le sorprese aiutano il calcio, ormai sterilizzato nei soliti schemi prendere palla-perdere palla-rubare palla, che tutte le squadre praticano, in tutti i tornei.
Ma influisce pure sull’entusiasmo, nel subcosncio, la certezza che dei due telecronisti il professor Aldo Grasso non chiederà il licenziamento in tronco per troppa enfasi, come ha fatto per Caressa e Bergomi in altro match altrettanto strepitoso. E perché no? Perché l’altro match era Juventus-Atletico Madrid, e al professore, torinista, rugava la cronaca entusiasta. Seppure di un match entusiasmante. A opera di un romanista e del simbolo dell’Inter. Un professore che “chiede la testa” di un giornalista - dire che una partita della Juventus e di Ronaldo è eccezionale è un delitto? – è comunque un disturbo, nello sport di più.
Anche lo spettacolo dei tifosi ha contato, due ore di tensione, secondo per secondo: una folla che si diverte dall’inizio alla fine. Si diverte a tifare, non a dare le pagelle col bilancino a ogni passaggio. Un altro mondo? Eppure ha votato la Brexit, non è alieno.

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