Curiosamente Hadley Chase, l’autore “fascista”, era – o viveva da – gentleman inglese, dice il suo editore. Anzi, ne era la
quintessenza: “Un po’ alla David Niven,
baffi e occhi chiari compresi, nei modi e nei gusti raffinati”. Ma le sue
storie sono per Orwell il prodromo, e anzi la sintesi, del fascismo. Un
giudizio controcorrente, in due modi: sia nell’apprezzamento, “di ottime
qualità letterarie” (le “Orchidee”?), sia nella critica. Limitando il lavoro di
Hadley Chase a “Niente orchidee per miss Blandish”, ne fa il trionfo della
forza, anzi della violenza. Della crudeltà, del sadismo. Esercitati a danno dei
deboli. “I grandi gangster spazzano via i piccoli senza pietà, come un luccio
che divora i pesciolini; la polizia elimina i criminali con la stessa spietatezza
con cui il pescatore uccide il luccio”. Si parteggia per la polizia solo se e perché
“è meglio organizzata e più potente”. Non c’è giudizio morale: “Il romanzo lascia
intendere che essere un criminale è
riprovevole solo nel senso che non paga”. È anzi un’apologia del fascismo, anche
se la storia è totalmente sconnessa dalla politica. Della brutalità: “Una
versione distillata della scena politica moderna, nella quale cose come i bombardamenti
di civili, l’uso di ostaggi, la tortura per ottenere confessioni, le prigioni
segrete, le esecuzioni senza processo, le manganellate, la sistematica
falsificazione di documenti e statistiche, il tradimento, la corruzione e la collusione
sono normali e moralmente neutrali, perfino ammirevoli quando vengono fatte in
grande e con sfrontatezza”. Che non è malsano in sé, ma per l’effetto,
trattandosi di letteratura di massa: “La gente venera il potere nela forma in
cui è in grado di comprenderlo”.
Ma
non è tanto questione di Miss Blandish, della sua storia e del suo autore. Il parallelo
fra i due modi di raccontare la violenza serve a Orwell per far risaltare il
cambiamento di etica, prima e dopo la Grande Guerra, col passaggio a quello che
chiama “realismo”: “La crescita del «realismo» è stata la grande caratteristica
della storia intellettuale della nostra età. È importante notare che il culto
del potere tende a essere mischiato con l’amore della crudeltà e della
malvagità per se stesse”.
George
Orwell, Raffles and Miss Blandish,
free online
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