Col
sovranismo è sempre Europa. Sarebbe, se davvero il plenum a Strasburgo vedrà
una forte partecipazione, di sovranisti – bisogna vedere quanti ne avrà eletti
l’Est-Nord Europa, in aggiunta ai lepenisti e ai leghisti. O comunque la loro partecipazione
al governo dell’Europa, in Commissione a Bruxelles e nelle commissioni parlamentari
a Strasburgo. Con meno lassismo, probabilmente, delle gestioni Popolari-Socialiste
che hanno finora governato la Ue. Ma sarebbe un’Europa più divisa di ora, fra
regole e omissioni, fra Nord e Sud.
Ciò è
importante soprattutto per l’Italia. Che si suppone abbia votato in larga misura
Salvini per distanziarsi dai cosiddetti diktat di Bruxelles. Particolarmente
severi con l’Italia. Ma l’Italia è “borderline” costantemente da almeno un quinquennio
rispetto alla media economica e ai criteri di bilancio europei. E di questo
sono soprattutto insoddisfatti e critici i sovranisti dell’Est-Nord Europa.
Difficili alleati quindi dei sovranisti latini, specie degli italiani.
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