Manca, o
potrebbe mancare, sul mercato internazionale il petrolio dell’Iran, della
Libia, del Venezuela, e probabilmente dell’Algeria (con Buteflika fuori gioco
va in crisi la Sonatrach, l’Eni algerina), ma le quotazioni del greggio
scendono. È il mercato? Di chi?
Messi
(Barcellona) e Salah (Liverpool) alzano le braccia e gli occhi al cielo. Per
invocazione, e ringraziamento – Messi di più, poiché ha fatto due gol. Il Dio
di Messi è migliore di quello di Salah?
L’anticipazione
che Barbara Palombelli dà del suo libro in uscita “Mai fermarsi”esemplifica
ruvida l’inefficienza, quando non è illegalità, dei tribunali dei minori,
competenti per la patria potestà, l’affido, l’adozione. Di giudici criminali,
anche se solo per neghittosità.
Tutti
ora sono giudici, gli allievi dei maestri, i dipendenti del capo, solo i giudici
sono intoccabili, nella loro (in)attività.
Ci
vogliono tre giorni perché Corriere della sera” e “la Repubblica” dicano, solo
nelle cronache locali, che lo sparatore di Monterotondo è del Pd. Vige sempre
al sindrome Mottola, il segretario di redazione del “Corriere della sera” che
negli anni Cinquanta dell’indigesto, volgare “Lascia o raddoppia” argomentava. “Se
non ne parliamo noi, non esiste”. Al
tempo dei social.
Spara
a Monterotondo ai ladri che ha trovato in casa di giorno, entrati da una
finestra di cui hanno divelto la protezione in ferro. Uno che è di sinistra,
come i genitori. Si teme la barbarie, ma da che alto? Il furto in casa in
effetti è più di un’aggressione fisica, è il disprezzo.
Il
“Corriere della sera” dà domenica, poche righe, il professore che a Tarato
ricorda a Di Maio le sue tante bugie sull’Ilva, sull’inquinamento che si
moltiplica invece di ridursi. Un video mostrato per intero e commentato
sardonico da Crozza in tv due giorni prima. È sempre la sindrome Mottola? Le
notizie a stampa sono più lente della rete? Certo, c’è da stamparle.
Javier
Cercas, una vita vissuta in Catalogna, è contro l’indipendenza. Per un motivo
semplice, spiega a Cazzullo: “Perché è una bandiera per i corrotti. La
Catalogna è una cleptocrazia. Parlano di patria per continuare a rubare”.
Perbacco. Non si poteva dire?
Ma
ci pagano per non dirlo?
Spalletti
alla Roma aveva il caso Totti, che gli rendeva la vita difficle con la squadra
e gli alienava i tifosi. Spalletti all’Inter ha il caso Icardi, idem. Scalogna,
o è Spalletti che se le cerca, un portatore di rogne?
Vita da allenatore, quando l’allenatore
sostituisce la società. Cinese all’Inter, americana – si fa per dire – alla Roma.
“Sono
l’unico direttore votato all’unanimità, su indicazione del presidente Letizia
Moratti, che non fu mai insediato in un tg”, Michele Santoro spiega a Lorenzetto
del “Corriere della sera”: “Il dg Minicucci bloccò la nomina per conto del Pds. Mi risarcirono garantendo autonomia a «Tempo reale».
Appena Prodi vinse le elezioni la struttura fu sciolta”. Senza scampo. Ma come
non detto – se non lo diceva Santoro, a babbo morto. Forse il problema della
sinistra è l’ipocrisia.
La
Cassazione vuole “prove certe” che l’immigrato clandestino non è un rifugiato
per motivi politici. Non le valutazioni internazionali, che dicono in quale
paese ci sono dittature e persecuzioni. Forse è solo provincialismo – il giudice
italiano pensa che mandando una rogatoria in Pakistan o in Burkina Faso
rispondano: “Sì, li perseguitiamo”. Ma
l’effetto è di dare lo status di rifugiato politico a tutti. A questo non
arriva nemmeno l’ipocrisia papale.
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